Crollo palazzina via Generale Rossi: al via il processo, alla sbarra tre ingegneri

31 Marzo 2011   19:47  

A circa due anni dal devastante sisma del 6 aprile del 2009 in cui sono morte 309 persone, "approda" domani mattina in sede dibattimentale il primo processo della maxi inchiesta sui crolli (ben 220 quelli finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura aquilana).

Si tratta di uno dei siti "ecatombe", ovvero via Generale Rossi dove il crollo dell'edificio strappo' alla vita 17 persone.

Alla sbarra gli ingegneri aquilani Diego De Angelis, che fu direttore dei lavori e amministratore del condominio, e Davide De Angelis, collaudatore, oltre che del titolare dell'impresa che 12 anni fa fece i lavori Angelo Esposito.

Secondo le tesi del Pm, Fabio Picuti sulla scorta di una perizia redatta da quattro docenti, alla base della tragedia ci sarebbe stata la ristrutturazione del tetto che sarebbe stata appesantita ignorando le conseguenze che ci potevano essere sotto il profilo della tenuta sismica con i carichi maggiori.

Tra le altre contestazioni, nell'ambito dei reati di omicidio colposo, lesioni e disastro colposo, mancate misurazioni di adeguamento statico ed omissioni riguardanti i collaudi.

Piu' in particolare, in occasione delle ristrutturazioni, Diego De Angelis progettista e direttore dei lavori oltre che amministratore del condominio, e' accusato di avere realizzato, senza progetto, un tetto di copertura a falde in cemento armato senza avere considerato l'adeguatezza sismica e senza avere predisposto le necessarie valutazioni delle condizioni di sicurezza strutturale.

Per l'accusa il tetto avrebbe avuto un peso doppio rispetto a prima. Inoltre non sarebbero state fatte delle prove di carico.

Davide De Angelis nella sua veste di collaudatore, e' accusato di non avere effettuato le previste verifiche a struttura ultimata necessarie al rilascio del certificato di collaudo e non ha redatto il certificato di collaudo.

Angelo Esposito, titolare dell'impresa, e' accusato di non avere presentato al Genio Civile dell'Aquila la documentazione necessaria alla denuncia delle opere in cemento armato e di avere realizzato i lavori in assenza dei relativi progetti e dei calcoli strutturali.

Nel corso della precedente udienza il giudice aveva ammesso la costituzione di 45 parti civili compresa quella del Comune dell'Aquila nonostante le opposizioni dei legali della difesa.

Tra i superstiti una ragazza di Bisenti (Teramo) Marta Valente, recuperata da una squadra di speleologi dopo 23 ore sotto le macerie, protetta da una trave che l'ha salvata dalle pietre.

Ma li' sono morte le sue amiche che studiavano medicina. Una tragedia anche per Diego De Angelis, l'imputato che in quel crollo ha perso la figlia Jenny.


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