Cus L'Aquila Rugby: domani ai C.N.U.

Intervista a due giocatori del gruppo

12 Aprile 2011   09:20  

Domani all’Acquacetosa di Roma si svolgeranno i Campionati Nazionali Universitari. Come già anticipato su questo giornale con l'intervista a Francesco Bizzarri, dopo due anni di assenza, tornerà a fare la sua parte anche la squadra aquilana di rugby.

Non si può ancora parlare di una definitiva rifondazione del Cus L’Aquila Rugby, ma la strada imboccata lascia ben sperare. Domani gli universitari provenienti da diverse squadre del circondario (Tornimparte, Gran Sasso Rugby e L’Aquila) scenderanno in campo a Roma e compieranno il primo passo versa la rifondazione, prevista per la prossima stagione. Il Cus Rugby rappresenta da sempre un’icona per tutti i giovani che, a L’Aquila, hanno avuto in qualche modo a che fare con la palla ovale. Ora come ora già il solo essere giovani in questo paese significa essere lasciati in balia del caso, essere giovani ed aquilani allo stesso tempo, è un mix tragico. Proprio per questo, tale novità, non può che rappresentare una buona prospettiva all’orizzonte.

Sarà senza dubbio un’esperienza stimolante. Domani non sarà semplice, anche in considerazione del fatto che nessuno di noi è un esperto di rugby a sette. In più siamo nel girone con il Cus Roma che la passata stagione era tra le finaliste. Insomma ci sarà da combattere ma lo faremo volentieri, per fare il meglio ed evitare brutte figure”. Così commenta la partecipazione al torneo di domani Giovanni Fiorello, giocatore del Tornimparte.

Carlo De Paolis, invece, vuole subito rimarcare l’importanza di questa rinnovata partecipazione. “Come ha detto Giovanni sarà un’ottima esperienza che ci metterà in contatto con nuove realtà a noi estranee e ci può permettere di crescere. Siamo felicissimi che L’Aquila possa di nuovo avere la selezione universitaria rugbystica”.

La sensazione, quindi, è che si stiano mettendo le basi per far tornare il cus rugby ad essere una delle squadre più amate in città. Ovviamente dal torneo di domani non è lecito aspettarsi grandi risultati. “E’ la nostra prima esperienza e questo rende tutto più difficile. Ma sono sicuro che sarà una bella sensazione vestire la maglia gialla, nera e verde di una squadra che è anche stata campione d’Italia. Questo, oltre a farci enorme piacere, ci dà anche una grande responsabilità”.

Spesso si è detto che questa città si fondava e si fonda sulla palla ovale e, quando lo si dice, ci si dimentica che questa città di rugby poggiava le sue basi sugli universitari che, oggi, in vari modi vengono messi da parte. “E’ senza dubbio un buon segnale di rinascita per la città ferita”. Continua Giovanni, “La situazione universitaria aquilana è difficile, ma anche da piccole cose come questa si può tirar fuori un grande beneficio. In prospettiva futura non possiamo che auspicare che il progetto del Cus Rugby diventi una bella realtà cittadina”.

Ed è questo il desiderio di tutti. Un desiderio per un progetto che può diventare opportunità anche per le altre squadre già esistenti, come puntualizza Carlo: “Non dimentichiamo che il Cus Rugby può anche rappresentare un ottimo bacino per far crescere i giovani e far avvicinare nuovi ragazzi a questo sport. In questo modo si sta lanciando un forte segnale. E questo segnale dice che questa città vuole giocare a rugby”.

Matteo De Santis


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore