D'Ascanio (ADSU): "Per me Luca Valente sarà prosciolto da tutte le accuse"

Due anni di convivenza difficile quella tra Francesco D'Ascanio ex Commissario ADSU, oggi Presidente e il direttore dello stesso ente Luca Valente.

D'Ascanio subentra a Luca D'innocenzo dopo le burrascose dimissioni di quest'ultimo che risulta indagato insieme a Luca Valente per il crollo della Casa dello Studente di via XX Settembre.

Non corre buon sangue fra D'Ascanio e il suo direttore Valente, lo conferma lo stesso neo Presidente: "In questi due anni mi sono scontrato contro un muro, non c'è un singolo atto che abbia avuto la volontà di firmare" - ci dice D'Ascanio - "un singolo provvedimento che non abbia ostacolato".

"Inoltre la sua linea difensiva" - continua il Presidente ADSU - "va a cozzare con la possibilità di lavorare, ogni volta che c'era da firmare un provvedimento amministrativo (che sono di competenza dirigenziale ndr.) si metteva in malattia, andava in ferie, faceva in modo che io stesso dovessi assumermi l'onere di sostituirmi con speciali provvedimenti a lui e prendermi carico delle responsabilità che sono dirigenziali e non politiche".

"Quello che è più grave" - ripete D'Ascanio - "è la rinuncia a ricevere le deleghe da "datore di lavoro" e questo perchè ricusandone il ruolo lui non è più responsabile di nessun atto assunto dall'ADSU e questo risale fin da prima del terremoto quando il Presidente era D'innocenzo e per questo Luca D'Innocenzo ora è inguaiato". "Io - continua D'Ascanio - sono andato avanti nonostante le lettere di Valente che ad ogni apertura o riapertura di spazi fatta dall'ADSU (la Campomizzi su tutto) mi scriveva di non essere d'accordo perchè gli edifici non rispondevano al 100% della Legge antisismica del 2009, ma quale stabile costruito prima poteva esserlo?".

"Ringrazio Paolo Gatti - conclude D'Ascanio - perchè nonostante la mia volontà di andare in pensione da gennaio ha voluto con questa nomina sottoscrivere l'apprezzamento per il periodo in cui sono stato commissario e ha voluto dare un segno di continuità agli atti da me e solo da me portati avanti."