ROMA - Il presidente del Senato, Piero Grasso, chiede di non abbassare la guardia sui fenomeni di corruzione e su quelle «reti opache di relazioni che uniscono mafiosi e criminali a politici, imprenditori, professionisti, funzionari pubblici, avvinti dal disinteresse per il bene comune, dalla collusione e dalla corruzione».
Così oggi dovrebbe arrivare il SI definitivo di Palazzo Madama sempre che si riesca a sciogliere il nodo dell'inasprimento di pene per il falso in bilancio.
Intanto aumentano le pene per i boss di associazioni di tipo mafioso: ora rischieranno fino a 18 anni di carcere (e non più fino a 14), fino a 26 anni se si tratta di associazioni mafiose armate.
Ad inasprire la pena anche la sospensione del diritto al patteggiamento o alla condizionale se non si restituirà integralmente il "maltolto" accertato.
Sul Ddl anticorruzione rischia di spaccarsi il Movimento 5 Stelle visto che sul voto i pentastellati avevano chiesto alla rete e la rete ha risposto con un no per l'80%, ma il senatore Michele Giarrusso ha risposto incredulo:
«Certo mancano molte cose che ritenevamo necessarie, ma sono meglio due passi avanti che nulla».