DSA: Torna l’Ordine Cronologico su Instagram e Facebook. Le Novità della Norma Europea

23 Agosto 2023   16:08  

"Entra in Vigore il Digital Services Act: Ordine Cronologico su Facebook e Instagram, nuove Direttive per le Piattaforme Digitali"

Un nuovo panorama digitale si profila con l'entrata in vigore del Digital Services Act, che introduce una serie di direttive volte a garantire la sicurezza e l'affidabilità dell'ambiente online. Questo regolamento europeo si fonda sul principio che ciò che è illegale offline debba esserlo anche online. Sebbene riguardi non solo i social network, ma anche altre piattaforme come quelle di prenotazione di viaggi, servizi di cloud, app store, mercati online e motori di ricerca, il suo obiettivo è creare un ambiente in cui i diritti dei consumatori siano tutelati.

Le piattaforme digitali saranno chiamate a garantire maggiore sicurezza ai consumatori, proteggere i loro diritti, contrastare la diffusione di contenuti illegali e disinformazione, oltre a stabilire un quadro chiaro e responsabile sulla trasparenza e l'accountability delle piattaforme stesse.

In risposta a queste nuove direttive, Facebook e Instagram hanno già iniziato ad adattarsi. Meta, la casa madre, ha istituito un Centro di Trasparenza per spiegare come gli algoritmi influenzino la presentazione dei contenuti raccomandati. Inoltre, ha annunciato che presto gli utenti potranno scegliere di visualizzare contenuti su Reels, Storie, Ricerca e altre sezioni di Facebook e Instagram in ordine cronologico. Questo permetterà loro di vedere Storie e Reels solo da persone seguite, disposti in sequenza dal più recente al più vecchio.

Un ulteriore sviluppo è l'espansione di una biblioteca in cui verranno archiviate tutte le pubblicità indirizzate alle persone nell'Unione Europea, per garantire una maggiore trasparenza su questo fronte.

Tuttavia, non tutti accolgono queste direttive con favore. Alcune piattaforme, come Amazon e Zalando, hanno presentato ricorso contro il Digital Services Act. In particolare, Amazon ha chiesto l'annullamento della decisione della Commissione europea che l'ha classificata tra le principali piattaforme online soggette a obblighi aggiuntivi, tra cui la vigilanza sulla diffusione di contenuti di incitamento all'odio e disinformazione.

Il panorama si fa ancora più interessante con la partecipazione di "X", precedentemente conosciuto come Twitter, tra le piattaforme soggette al Digital Services Act. Nel dicembre 2022, la Commissione europea aveva richiesto a Elon Musk, proprietario di "X", di adeguarsi alle nuove disposizioni. Chi non si adegua rischia non solo l'oscuramento in Europa, ma anche multe fino al 6% del fatturato globale.


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