Dalla Tils alla Santa Croce, la depressione industriale aquilana

Il punto delle principali vertenze

25 Settembre 2008   14:01  

Crisi occupazionale nell'aquilano.

L'entroterra abruzzese vive ormai una desertificazione industriale senza precedenti, mentre le classi dirigenti tentano di inventare una nuova vocazione per un rinnovato sviluppo.

Andiamo per ordine.

La società Tils - Telecom Italia Learning Services - ha avviato le procedure per il licenziamento, con la conseguente collocazione in mobilità, di tutti i dipendenti del campus Reiss Romoli, la scuola di alta formazione per i dipendenti Telecom.

Un fulmine a ciel sereno, dopo che il 5 settembre scorso le rappresentanze sindacali avevano strappato all’amministratore delegato della società l’impegno a non porre in essere azioni irragionevoli e unilaterali, tanto più dopo che erano riprese le trattative, per lacessione del campus all’azienda scuola Ict, di cui fanno parte Finmeccanica, Sielte, Confindustria Abruzzo e il gruppo Compel.

La “Sanitopoli” regionale aveva, due mesi fa, fatto precipitare la situazione, la cessione del ramo d’azienda da Tils a Ict, vedeva Abruzzo Engineering diventare titolare della struttura e principale gestore della scuola di formazione. Ma il 14 luglio, fra gli altri,finì in carcere anche il presidente di Abruzzo Engineering, Lamberto Quarta, che aveva elaborato l’operazione e preparato il terreno peril passaggio di consegne alla Ict.

Oggi a Pescara nell'incontro fra istituzioni e management Tils, si cercherà di capire come muoversi.

Fronte Polo elettronico aquilano.

Anche qui lo zampino del gruppo Compel, che nell'ottobre 2005, creando Technolabs, rilevò il Cnx-Siemens, un centro d’innovazione dove trovarono posto i 200 ricercatori dell’ex laboratorio di ricerca e sviluppo.

Dopo tre anni, le commesse, che per la verità erano ancora della Siemens,sono esaurite, e 160 giovani ricercatori rischiano di perdere il posto di lavoro.

I sindacati hanno deciso di sollecitare con urgenza degli incontri istituzionali,sia a livello locale che nazionale, chiedendo di agire tempestivamente, anche prevedendo un eventuale intervento pubblico.

Terzo fronte, Vertenza Santa Croce di Canistro.

Raggiunto un primo accordo tra azienda e sindacati, nell'incontro svoltosi nella serata di ieri. La proprietà, anche grazie alla mediazione di Provincia e Regione, ha accolto le richieste delle parti sociali e dato l’ok per la stesura del documento programmatico, al centro della protesta dei dipendenti.

Le richieste dei sindacati, riguardavano il ritiro dei due licenziamenti, la rotazione della cassa integrazione e la mobilità solo volontaria.

Per i 108dipendenti dell’azienda di acque minerali, da tempo di fronte a una situazione drammatica per il futuro dello stabilimento, si riaccendono le speranze.

(MS)


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