De Fanis, inchiesta bis a Lanciano: acquisito un biglietto con scritto "amore" e "3000"

Delineate le posizioni degli indagati

17 Gennaio 2014   10:12  

Un nuovo filone si è aperto in merito all'inchiesta sulle presunte tangenti che l'ex assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis, è accusato di avere intascato nell'adempimento del suo ruolo.

Ad occuparsene, stavolta, sarà la Procura di Lanciano, che ha aperto un fascicolo bis.

Al momento non ci sono indagati e l'inchiesta si concentra sui rapporti che intercorrevano tra l'ex asessore e la sua ex segretaria Lucia Zingariello.

Tra gli atti che, per una questione di competenza, sono stati trasferiti dalla Procura di Pescara a quella del capoluogo frentano, c'è anche un foglietto contenente le scritte "amore" e "3.000", tempo addietro erroneamente interpretato come un contratto di scambio tra De Fanis e la Zingariello. Tale foglietto non ha alcuna rilevanza penale, ed il suo trasferimento per una questione di competenza alla Procura di Lanciano non necessariamente ne comporterà l'inserimento nel fascicolo aperto.

I magistrati titolari dell'inchiesta di Pescara, intanto, hanno delineato le posizioni degli indagati. De Fanis avrebbe posto l'imprenditore Mascitti dinanzi ad "una scelta perentoria di seguire le sue indicazioni oppure rinunciare a organizzare l'evento, e quindi lo costringeva a promettergli la dazione di circa 1000-1.150 euro con la minaccia della mancata elargizione dei fondi regionali".

Tutti e quattro gli indagati, invece, condividono l'accusa di truffa poiché, a quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare del gip, "per l'organizzazione dell'evento del salone del libro di Torino ponevano in essere artifici e raggiri consistiti nel simulare maggiori spese sostenute dall'associazione culturale Abruzzo Antico, per ottenere un maggior contributo regionale e procurando così un ingiusto vantaggio patrimoniale all'associazione culturale".


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