De Matteis: "La cultura non resti solo fiore all'occhiello della Regione lasciato appassire

19 Ottobre 2015   12:51  

Il Consigliere dell’Aquila Città Aperta, Giorgio De Matteis, interviene a proposito della nomina del nuovo Presidente del TSA e sulla situazione del settore culturale in Abruzzo, attraverso la dichiarazione che segue: “A margine della proposta di nomina di Nathalie Dompè a Presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo,  sento un obbligo che altri  - mi riferisco alla Pezzopane e a Cialente  - per ruolo e competenza, avrebbero dovuto avvertire.

Dico grazie a Ezio Rainaldi, Presidente uscente il quale, nel corso del suo mandato, ha  gestito una realtà complessa come quella del TSA in maniera esemplare sia per quanto riguarda l’aspetto economico-finanziario sia in tema di gestione del personale.

Ma il suo contributo non è mancato neanche nel campo della programmazione, sviluppo e potenziamento dell’area artistico-culturale. Rainaldi si è speso quotidianamente per questa importante creatura, vanto dell’Abruzzo a livello nazionale e non solo, senza percepire - vale la pena ricordarlo - neanche un euro di indennità, che pure gli sarebbe spettata.

Le dimissioni di Rainaldi, come ha lui stesso precisato, vanno lette come una richiesta d'attenzione, non solo per il TSA, ma per l'intero settore culturale che, insieme al turismo, rappresenta un valore vero, concreto, per lo sviluppo dell'economia regionale.

Il quadro, per quanto riguarda la cultura abruzzese non è certo positivo, come dimostrano  gli ultimi avvenimenti riguardanti i fondi per l’ISA che, per vedere la luce, sono dovuti passare attraverso le forche caudine di un mercanteggio indecente. E, la storia non finisce qui perché, come ci ricorda Rainaldi, è già suonato l’allarme per le risorse finanziarie da destinare al TSA.

E’ indubbio che non è più possibile destinare risorse, peraltro assolutamente scarse, con una metodologia a pioggia, senza un’oggettiva valutazione degli effetti prodotti da questi finanziamenti.

Ben venga, quindi, il controllo dei bilanci finalizzato ad una verifica sull’uso dei fondi pubblici e ancora ben venga una valutazione della produttività che questi determinano.

Se cultura vuol dire patrimonio indissolubile dell’Abruzzo è altrettanto vero che la Regione deve fare scelte adeguate senza accondiscendere a piccoli o grandi ricatti.

Questo è un tema sensibile che si rinnoverà nella sua spinosa attualità nella prossima legge finanziaria regionale e, per evitare spettacoli indecenti come quelli delle ultime settimane, è opportuno che il Presidente della giunta regionale attivi i dovuti meccanismi, affinché non si debba assistere ad una ennesima guerra tra poveri.

Tempi diversi quelli di oggi e di risorse finanziarie in continua diminuzione che pongono, quindi, con ancora maggiore evidenza, la necessità di una legge quadro di riforma del settore.

Non resti la cultura solo un fiore all’occhiello della regione per essere, poi, lasciato appassire.


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