Decreto riordino Province, Mascia: "Ora a tappe forzate per avviare il percorso di riforma"

31 Ottobre 2012   18:56  

"Il Governo ha deciso e ha approvato quest'oggi il Decreto legge sul Piano di riordino delle Province, adottando, come del resto ampiamente prevedibile, la decisione votata dal Comitato per le Autonomie locali, ossia l'accorpamento di Pescara con Chieti e di L'Aquila con Teramo. Ma soprattutto ha posto in capo alle Istituzioni locali, Comuni compresi, il rispetto di una fitta agenda di lavoro per la riorganizzazione di funzioni e servizi in vista dello scioglimento, addirittura per il prossimo gennaio 2013, dunque tra appena due mesi, delle giunte provinciali per avviare il percorso di riforma che, a questo punto, dovra' procedere a tappe forzate".

Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando la decisione del Governo Monti che ha approvato il Decreto legge sul Piano di riordino. "Attendiamo di conoscere per intero il contenuto del Decreto - afferma il sindaco - che a questo punto, come del resto previsto dalla legge, assegnera' alle citta' piu' popolose, quindi a Pescara, il ruolo di capoluogo della futura Provincia, un ruolo che siamo pronti a svolgere senza pero' alcuna mortificazione degli altri territori coinvolti in questo delicato processo di riforma che ci chiede e ci impone un salto di qualita', superando campanilismi e provincialismi, una qualita' che gia' appartiene a Pescara. Il Decreto, ovviamente, ora dovra' essere convertito in legge, dunque mancano ancora alcuni passaggi fondamentali, che ci impongono di mantenere alto il livello d'attenzione - prosegue Albore Mascia - e purtroppo, cosi' come lo stesso Cal non e' riuscito ad arrivare a una posizione unanime, nonostante il dibattito ampio, approfondito e lungo che ha anticipato il voto, oggi non mancano dei 'distinguo' e delle divergenze sul provvedimento attuato. Comprendo personalmente i timori di vedere territori desertificati, a fronte di una Spending Review in cui la riduzione delle Province sembra essere solo il preludio di provvedimenti ben piu' impattanti e che potrebbero determinare la chiusura di altri uffici pubblici, come Prefetture, questure, Tribunali e altro ancora, in nome di quel risparmio che pero' potrebbe tradursi nel sacrificio di posti di lavoro e del relativo indotto".

 "Quei timori, sia chiaro - osserva il primo cittadino - sono anche i miei, e per tale ragione ho continuato a difendere per mesi, con il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, la tesi della creazione della grande provincia Appennino-Adriatica, dimensionata in modo tale da diventare vera forza economica dell'Abruzzo, senza nulla togliere a L'Aquila il cui ruolo comunque non e' mai stato messo in discussione, e in realta' anche L'Aquila avrebbe tratto giovamento da tale riassetto. La proposta mia e del Presidente Testa aveva una ratio ben precisa, ovvero mirava all'accorpamento per aree omogenee dei nostri territori, da una parte la fascia montana, dall'altra quella costiera, creando un unico grande territorio che avrebbe avuto un ruolo di polo d'attrazione per il traffico merci e quello turistico, dotato di ogni genere di infrastruttura, soprattutto un territorio forte dal punto di vista economico potendo contare sulla presenza di qualunque genere di attivita' imprenditoriale. E soprattutto tale soluzione avrebbe scongiurato il pericolo di un esodo di massa di decine di piccoli comuni del teramano verso le Marche, paradossalmente piu' vicine dal punto di vista puramente chilometrico rispetto a L'Aquila stessa. Ma di fatto la nostra proposta si e' scontrata contro quella degli amici delle altre Province e, in ultimo, ci siamo rimessi al voto del Cal che ha approvato la soluzione oggi sposata dallo stesso Governo, ossia l'accorpamento di Pescara con Chieti e di Teramo con l'Aquila. Ora - conclude il sindaco - attendiamo di leggere per intero il Decreto, ma mi sembra che ci siano ristretti margini di manovra, considerando le tappe forzate gia' fissate nel Decreto, a partire dallo scioglimento delle attuali giunte provinciali addirittura fissato al prossimo primo gennaio 2013, a confermare quella volonta' del Governo di attuare con rapidita' quella linea dei tagli dei costi della politica richiesta dagli stessi cittadini, e che lo stesso Governo ha ribadito, peraltro, fissando per il prossimo 30 novembre l'adeguamento, ovviamente a ribasso, dei finanziamenti ai gruppi consiliari di tutte le Regioni d'Italia a quelli praticati nella virtuosa Regione Abruzzo. Tali scadenze ci impongono ora un lavoro intenso, che fa capo anche alle amministrazioni comunali, al fine di garantire la continuita' dei servizi, senza mortificare le singole identita' territoriali".


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