Del Turco al convegno dell´Aquila: "Riparte da Ortona il dialogo

07 Maggio 2007   18:42  
"Probabilmente è vero che nel corso della storia ci siano stati dei malintesi tra Europa e Islam. Noi, come Regione Abruzzo, ci stiamo impegnando per sanarne qualcuno". Lo ha detto il presidente della Regione Ottaviano Del Turco, intervenuto al convegno "Europa e Islam: storia di un malinteso" che si è svolto stamane al Forte spagnolo dell´Aquila. Per Del Turco per riallacciare i rapporti con i Paesi del Mediterraneo, bisogna partire più "dalla geografia che dalla storia - ha detto - Abbiamo investito tutti i fondi assegnatici dallo Stato per potenziare il porto di Ortona. Da lì abbiamo una visione pressocchè completa, a partire dai Balcani, scendendo in giù verso oriente, per poi scivolare in pieno Mediterraneo. Un crogiolo di culture, di etnie e di fedi. In fondo, però, è questa la terra di tutte le religioni monoteiste e noi abbiamo il dovere di recuperare quell´unità di intenti che ci era propria nel passato". Promosso dall´Assessorato regionale ai Lavori pubblici e ai Rapporti con il Mediterraneo, guidato dall´italo-siriano Mimmo Srour (nella foto), l´incontro ha voluto tirare le fila di un discorso divenuto sempre più complicato. "Si è interrogato la storia per avere dei suggerimenti per il presente" è stato detto. E lo si è fatto con autorevoli ospiti. A cominciare da Franco Cardini, docente all´Università di Firenze ed esperto di storia medievale, presente in Abruzzo anche per presentare il suo ultimo romanzo "Il signore della paura". Cardini ha fatto un ampio excursus sulle origini e sulle caratteristiche delle guerre del passato, delle Crociate, dello spirito che allora aveva animato San Francesco. Resoconti che poco o niente hanno da condividere con i kolossal che in questi anni ci hanno raccontato dell´odio tra popoli. "Anche le ´Crociate´ di Ridley Scott - ha detto Cardini - zoppica quanto a realismo storico". E pure Abdullah Radwan, segretario generale del Centro islamico in Italia, e Francesco Tannini, del Pontificio istituto di studi arabi e di islamistica, si sono soffermati sulla storia, sui giudizi che l´islamismo forniva del cristianesimo e viceversa. Tutti hanno, però, ribadito come l´integralismo sia la degenerazione di una sparuta minoranza, amplificata dagli eventi degli ultimi anni. "La storia delle popolazioni del nostro bacino - ha affermato Srour - non è solo storia di Crociati. Ma ci sono stati dei momenti particolarmente fecondi, fatti di intese, collaborazioni e scambi, che hanno forgiato la civiltà occidentale. Non dimentichiamo che sono stati gli arabi a tradurre la cultura greca classica quando noi in Europa vivevamo il peggior Medioevo. Ed esempi di sinergia tra cattolici, ortodossi, ebrei e musulmani ce ne sono diversi. Addirittura, fino al settimo secolo dopo Cristo, il bacino del Mediterraneo aveva un´unica cultura, un´unica lingua ed un´unica religione". Srour è stato categorico: "Non abbiamo più scuse, dobbiamo dialogare, perché solo così possiamo costruire un futuro migliore per noi e per i nostri giovani". L´Abruzzo è l´unica Regione italiana che, per volontà del presidente Del Turco, ha istituito una delega apposta per i Rapporti con il Mediterraneo.

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