Denunciato falso medico, operava nell'ambulatorio comunale

15 Luglio 2010   09:56  

Era tutto organizzato a tavolino. L’uomo, un sedicente santone della medicina orientale di circa 70 anni, durante la settimana operava in un noto ambulatorio di una grande città, mentre nel fine settimana era solito recarsi a Corfinio per visitare e sottoporre a sedute di agopuntura pazienti provenienti da ogni parte d’Abruzzo. Il luogo prescelto, l’ambulatorio comunale del paese, lasciava presumere gli ignari pazienti di trovarsi di fronte ad un vero e proprio professionista dell’agopuntura. In realtà non era così.

Dai dieci ai quindici pazienti ogni sabato mattina. Circa dieci degenti, invece, la domenica. Sono questi i numeri ipotizzati dalle fiamme gialle. Per ogni seduta il medico otteneva un incasso di ottanta euro. Il tutto completamente in nero.

Gli uomini della Guardia di Finanza di Sulmona, dopo un’attenta indagine, hanno però smascherato l’organizzazione, intervenendo nell’ambulatorio e fermando fisicamente l’uomo, intento ad inserire gli aghi sul corpo di una donna. Per il sedicente medico è scattata immediatamente la denuncia, mentre l’attrezzatura occorrente per praticare le cure, e i proventi della giornata, sono stati posti sotto sequestro. Aghi, cerotti, erbe mediche, il tutto in una quantità tale che confermerebbe il vasto giro di clientela.

All’arrivo dei militari, senza scomporsi, l’uomo ha dichiarato di non essere in possesso di alcun titolo di studio né di abilitazioni riconosciute dallo Stato Italiano, e di operare tra Italia e Giappone da circa 40 anni. Sarebbero oltre 400, invece, le persone sottoposte a trattamenti medici a Corfinio dal 2007 a oggi. Insomma, una vera miniera d’oro, operante nell’abusivismo e completamente sconosciuta al Fisco.

Responsabile in concorso per il reato di esercizio abusivo della professione medica anche la compagna, un’italiana di circa sessant’anni che era solita assistere il falso medico durante le operazioni sanitarie. Nel corso dell’intervento, inoltre, sono state reperite e sequestrate le agendine per gli appuntamenti, grazie alle quali i finanzieri sperano adesso di poter ricostruire induttivamente il reddito dell’uomo (che viaggia a bordo di una vistosa auto di lusso) e di poter recuperare a tassazione i proventi illecitamente ottenuti dall’attività medica, fin’ora sottratti al Fisco.

 


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