Derby amaro per L'Aquila, il Celano coglie i tre punti (1-0)

I rossoblù non brillano: arriva il primo KO stagionale

16 Ottobre 2011   20:38  

Cambiare radicalmente atteggiamento nel giro di appena quattro giorni. Spesso si può, ma quando questo avviene per una squadra, nella fattispecie L'Aquila, è lecito nutrire qualche perplessità.

L'ottima prestazione fornita mercoledì sera al cospetto della capolista Paganese, infatti, appare come un lontano ricordo rispetto alla gara disputata oggi da Cunzi e soci in quel di Celano.

I padroni di casa, desolatamente ultimi e mai vittoriosi in questo primo scorcio di campionato, hanno trovato al pronti-via il gol del vantaggio, gestendolo poi da squadra di rango fino al termine del match.

La cura Petrelli inizia già a dare gli esiti sperati? Forse, ma evidentemente gran parte dei meriti sono da attribuire alla truppa rossoblù, nuovamente schierata da mister Ianni con il 4-3-3 e ciononostante quasi mai incisiva (e questa non è una novità) negli ultimi venti metri.

E' vero che anche l'arbitro ci ha messo del suo negando a Colussi (il cui tiro è stato stoppato da un tocco di mano di Bianciardi) un rigore solare nel primo tempo, ma è altrettanto vero che con un bomber di razza lì davanti tale episodio sarebbe passato praticamente inosservato.

Oltre ad una manovra confusionaria e farraginosa, da rivedere anche l'approccio alla gara: proprio come accaduto contro il Chieti, infatti, L'Aquila è andata sotto dopo appena sessanta secondi a causa di un imbarazzante svarione difensivo, questa volta pagato però a caro prezzo con l'arrivo del primo scivolone in campionato.

Le uniche note liete giungono dai singoli: Improta, sempre propositivo sulla fascia destra, e gli attaccanti Giglio e Pianese -entrati entrambi nella ripresa- hanno provato ad apportare un pizzico di brio al prevedibile gioco aquilano con il solo risultato di esaltare le qualità del portiere marsicano Liverani.

La cronaca. Mister Petrelli si affida al 4-5-1 (4-3-3 in fase offensiva): gli acciaccati Marfia e Sciamanna stringono i denti e scendono in campo, in difesa Bagaglini prende il posto dello squalificato Ciolli, il compito di offendere è affidato a Croce.

Ianni risponde con lo stesso modulo adottato contro la Paganese, ovvero il 4-3-3: Capparella opera in mediana affiancato da Carcione e Agnello, mentre in avanti spazio al tridente Cunzi-Colussi-Improta, solo panchina per Giglio.

Neanche il tempo di accorgersi del fischio di inizio dell'arbitro che il Celano passa: Blaiotta svirgola un pallone in area sul quale si avventa come un falco Croce che fulmina Testa. I rossoblù sono allo sbando e -dopo un colpo di testa di Ruggiero terminato di poco alto- rischiano la capitolazione al 6': pennellata perfetta di Marfia ad innescare la fuga di Granaiola che dalla sinistra penetra in area, ma il suo diagonale sfiora di un soffio il palo. Dal 20' L'Aquila inizia ad uscire fuori dal guscio e pian piano prende in mano le redini del gioco: al 32' Ruggiero svetta su un corner di Carcione ma la palla impatta sulla parte superiore della traversa. Al 42' ecco l'episodio che manda su tutte le furie i rossoblù: Colussi prova la botta da fuori, Bianciardi si oppone con un tocco di mano di cui tutti si avvedono, tranne l'arbitro che lascia proseguire.

Nella ripresa L'Aquila si riversa in avanti a caccia del pareggio: al 2' una punizione tesa di Carcione dalla destra pesca Colussi all'interno dell'area che di testa fredda Liverani, ma il signor Martinelli di Roma annulla per fuorigioco. Risponde al 5' il Celano con una mischia pericolosissima a pochi metri dalla porta che la difesa rossoblù sventa in extremis. Al 12' i rossoblù si affacciano dalle parti di Liverani prima con Cunzi (tiro da fuori ribattuto dalla retroguardia) e poi con Improta che in semi-rovesciata non inquadra lo specchio della porta. Il Celano è rintanato nella propria area (il tecnico Petrelli toglie anche un attaccante -Granaiola- per un difensore, ovvero Olivieri), L'Aquila mantiene il possesso palla ma non sembra essere in grado di pungere. Dopo la velenosa punizione di Carcione (22') disinnescata da Liverani, mister Ianni decide di gettare nella mischia Giglio al posto di Capparella, passando così ad uno spregiudicato 4-2-4. Al 23' l'ex Carpi -su suggerimento di Colussi- ci prova subito impegnando severamente l'estremo locale. Quattro minuti più tardi Carcione cerca l'eurogol, ma la conclusione è alta. Al 36' Ianni si gioca anche la carta Pianese e sarà proprio l'attaccante campano a creare i maggiori grattacapi al Celano nei minuti finali. Al 42', infatti, Liverani respinge con i pugni un suo bolide della distanza, mentre durante il recupero è lo stesso portiere marsicano a compiere il miracolo su un suo tiro ravvicinato. Al 48' Marfia lascia i suoi in dieci per doppia ammonizione, ma un minuto più tardi il triplice fischio dell'arbitro decreta la fine del match dando il là ai festeggiamenti dei padroni di casa.

Celano - L'Aquila 1-0 (1-0)

CELANO (4-5-1) Liverani, Furno, D'Angelo, Barbetti, Bagaglini, Bianciardi, Sciamanna (24' pt Luzi), Amadio (46' st Pacella), Croce, Marfia, Granaiola (14' st Olivieri). All.: Petrelli. A disp.: Agostini, Bruno, Mascioli, Franchi.

L'AQUILA (4-3-3) Testa, Simoncini, Blaiotta, Agnello, Garaffoni, Ruggiero, Improta (36' st Pianese), Carcione, Colussi, Capparella (23' st Giglio), Cunzi. All.: Ianni. A disp.: Modesti, Prizio, Campinoti, Perfetti, Battistelli.

ARBITRO; Sig. Martinelli di Roma.

RETI: 1' pt Croce.

NOTE. Spettatori 300 circa. Ammoniti: Furno, Marfia, Colussi, Simoncini. Olivieri, Improta. Espulso al 48' st Marfia per doppia ammonizione. Angoli: 2-4. Recupero: pt 1', st 4'.

Danilo Rosone


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