Derby play - off, qui L'Aquilla. In ogni istante, su ogni pallone. All' Angelini sarà battaglia

Quasi 400 gli aquilani al seguito. Tifo organizzato a S.Gregorio

01 Giugno 2013   18:55  

Una manciata d’ ore e l’ Angelini emanerà il suo verdetto. E’ già partita alla volta del ritiro di Chieti Scalo L’Aquila di Giovanni Pagliari, che domani proverà a guadagnare la finale difendendo il vantaggio dell’ andata. O meglio, perché su questo Pagliari in settimana è stato molto chiaro, che proverà ad accedere al turno successivo facendo la propria partita.

Certo, dovrà farlo sfruttando le proprie caratteristiche, ma con la consapevolezza che andare a Chieti per difendersi potrebbe significare compiere un clamoroso harakiri. Il vero vantaggio, d’altronde, in virtù della peggior classifica e nonostante il 2 a 0 dell’ andata, consiste praticamente in un solo gol. Perché con due reti di scarto a passare sarebbe il Chieti. Bisognerebbe quindi evitare di subire un gol per non vivere in un patema d’animo continuo. E l’ unico modo per farlo sarà giocare per segnare.    

Il Chieti ci crede e promette battaglia. Anzi, sogna la remuntada. E’ per questo che L’Aquila dovrà scendere in campo con gli stessi occhi della tigre con cui ha affrontato l’ andata. D’altronde sono quelle ferite le bestie più pericolose. E un Chieti punto nell’ orgoglio da una sconfitta che nessuno avrebbe pronosticato dieci giorni fa, scenderà in campo col dente avvelenato.

Ma come ci credono i neroverdi, ci crede L’Aquila di Pagliari, che in settimana ha imposto il ruolo del pompiere e per giunta ha vietato a tutti, giocatori e dirigenti compresi, toni trionfalistici. Conosce bene Chieti e conosce meglio le dinamiche dei play off. E, su tutto, avrà sentito parlare tanto e troppo della beffa di Prato. Stamattina alla rifinitura del Fattori non volava una mosca. Giusto qualche sporadica battuta ogni tanto per stemperare una tensione palese. Una tensione giusta, però. Positiva. Fatta di concentrazione e voglia di arrivare all’ obiettivo. Quella con cui i rossoblù dovranno affrontare la battaglia dell’ Angelini. Su ogni pallone, in ogni istante.

Ci crede L’Aquila, dicevamo, e con essa ci crede il popolo rossoblù. Che domani sfiorerà le 400 unità nel settore ospiti (360 i biglietti in prevendita, botteghini aperti domani all’ Angelini anche per gli aquilani). Un risultato impensabile, considerato che lo zoccolo duro non solo non partirà in protesta con la tessera del tifoso, ma neanche ha mobilitato, come è solito fare, la parte della città sensibile al richiamo del rossoblù. La tifoseria organizzata, infatti, riunita a pranzo in un locale di San Gregorio, aspetterà col fiato sospeso e con l’ animo di chi brama buone nuove dalla propria amata, lontana.  

La squadra. Dovrebbe farcela Imperio Carcione, febbricitante fino a venerdì. Nel qual caso, Pagliari non cambierà l’ undici vincente di domenica scorsa. Con Petta a destra e Rapisarda a sinistra della linea difensiva e Iannini nel ruolo di mezzala dai piedi buoni. Solito tridente in avanti.

La probabile formazione: 

L’AQUILA (4-3-3): Testa; Petta, Pomante, Ingrosso, Rapisarda; Iannini, Carcione, Menicozzo; Ciotola, Infantino, Improta. All. Pagliari

Alessandro Fallocco


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