Di Matteo chi? La politica regionale già lo ha dimenticato? Intanto lui si riorganizza

04 Maggio 2011   10:27  

Nella giornata di ieri, un fatto importante come lo strappo di Di Matteo nel PD è stato volutamente ignorato, la maggior parte dei politici, assessori o consiglieri regionali di maggioranza e opposizione ci scherzavano.

Alcuni sorridendo ci rispondevano: "Di Matteo chi?", altri "non non si spara sulla croce rossa", infine "adesso non ne parlo, non è più un potente, quando (e se) tornerà potente ne riparleremo".

Bocche cucite in maggioranza, ma lo sghignazzo è dietro l'angolo, vedere il PD, il partito che da sempre fa della questione morale un suo cavallo di battaglia ridotto così porta inevitabilmente un sorriso mal celato.

Gli alleati sono chiaramente in imbarazzo, i partiti grandi come l'Idv ufficialmente non intervengono, ma da estremamente fastidio vedere il proprio alleato principale ridotto così male senza uno straccio di prospettiva. Si formulano, quindi, alleanze nuove in vista delle elezioni prossime sperimentando in queste locali.

Grazie a Carlo Costantini si è evitata la debacle contro Gianni Chiodi, oggi è ancora più nera e l'Idv non ci sta a fare da comprimario.

Poi ci sono le formazioni più piccole a cui non interessa minimamente l'argomento, abituate a giocare per "perdere" e restare all'opposizione.

Uno scenario politico nel PD abruzzese in continuo mutamento che la poca chiarezza dei suoi vertici rende ancora più drammatica


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