Di Orio: l'università non ha colpe, tranquillizzarono anche noi

Il rettore si difende: grave colpire l'ateneo

07 Ottobre 2009   18:45  

"L'Università è l'unica istituzione che sta reagendo alla tragedia del terremoto". Sembra ferito nel profondo del cuore il rettore Ferdinando Di Orio dalle parole di un genitore che ieri - ai microfoni di Umberto Braccili per la Tgr - ha accusato l'Università di essere corresponsabile della perdita di tutte quelle giovani vite. Nei confronti della Testata giornalistica regionale il rettore ha annunciato di intraprendere vie legali, trattandosi di diffamazione a mezzo stampa.
Ma l'istituzione universitaria, seppur tirata sempre in ballo, non ha - "da trentun anni" sottolinea Di Orio - alcuna competenza sulla residenzialità studentesca, quindi neanche sulla Casa dello studente di Via XX Settembre, di proprietà regionale e gestita dall'Azienda per il diritto agli studi.
Ma "pensare che noi siamo responsabili della morte dei ragazzi è un'infamia" ha aggiunto il rettore, almeno per altri due motivi: "non c'è stata alcuna richiesta di sospendere le lezioni da parte degli studenti; l'Università, in occasione della riunione della Commissione grandi rischi a L'Aquila il 30 marzo, si è attivata per chiedere di essere presente con due suoi scienziati, i geologi Moretti e Ferrini. Franco Barberi ed Enzo Boschi fecero sapere che non c'era bisogno della presenza dei geologi dell'Università e che non c'era da produrre alcun allarme sociale".
Per i due esperti, dunque, non c'era alcun rischio, ma questo ve lo abbiamo raccontato già troppe volte.
"Dissero che si trattava di un innoquo sciame sismico - prosegue Di Orio - con lento scarico di energia". Il sabato precedente al terremoto le scuole di ogni ordine e grado del comune dell'Aquila erano ancora regolarmente aperte, quindi "se potevano andare a scuola bambini di cinque anni, perchè non avrebbero potuto farlo ragazzi di vent'anni?". Il rettore Di Orio si domanda così perchè avrebbe dovuto sospendere le attività didattiche, quando c'era anche quella campagna rassicurativa da parte di scienziati ed esperti.
Poi, la replica a Sergio Bianchi, il genitore che lo accusava di aver imposto l'obbligo di firma per la presenza alle lezioni nonostante il perdurante sciame sismico: "una affermazione che oltre ad essere una menzogna dimostra ignoranza, l'obbligo di firma è un disposto di legge, non è una decisione che spetta al rettore".
Infine, l'annuncio di 212 posti letto per gli studenti presi in affitto dall'Università, che saranno affidati all'Adsu che procederà - con i consueti procedimenti ad evidenza pubblica - ad assegnarli agli aventi diritto. "Questa è l'unica risposta alla domanda di posti letto, 8.000 fino ad ora".

Marco Signori


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