Di Paolo: non ci serve Mascazzini, fondi per le frane ai Comuni

07 Marzo 2011   17:03  

La Regione vuole fare a meno del commissario ad acta per sbloccare gli oltre 40 milioni di euro assegnati dal Governo per intervenire sul dissesto idrogeologico e sull'erosione della costa.

Il fondo è fermo a causa dell'arresto dell'ex direttore generale del ministero dell'Ambiente, Gianfranco Mascazzini, nominato commissario su indicazione del ministero dell'Ambiente.

L'assessore regionale Angelo Di Paolo ha chiesto ufficialmente ai vertici del ministero che i fondi siano assegnati direttamente ai Comuni con un processo coordinato dell'ente regionale attraverso l'assessorato che lui guida. Il tutto per il trasferimento immediato e la velocizzazione dell'utilizzo di risorse alla luce della grande esigenza che ha il territorio regionale, gran parte del quale ad altissimo rischio di dissesto idrogeologico (quasi tutti i comuni ne soffrono come si legge nel box di fianco), e caratterizzato da numerose emergenze, ultima fra tutte la recente alluvione nel Teramano.

«Non possiamo perdere tempo, e quanto accaduto nel Teramano lo dimostra», spiega l'assessore Di Paolo «l'Abruzzo ha bisogno di interventi tempestivi per contrastare il dissesto idrogeologico e l'erosione della costa, soprattutto per investire su una cultura che deve essere basata sulla programmazione e sulla prevenzione per evitare ulteriori disastri».

Per la prevenzione idrogeologica la giunta regionale approvò tre anni fa un Piano di Bacino nel quale erano dettagliate tutte le criticità della regione, con la catalogazione di migliaia di siti a rischio frane compresi nei territori dell'85% dei comuni abruzzesi, in gran parte situati in zona montana o collinare.

Per tornare alla vicenda Mascazzini, «visto che non è definita», continua Di Paolo «ho chiesto al ministero dell'Ambiente di poter dirottare i fondi sui Comuni, naturalmente con la supervisione della Regione Abruzzo, quindi senza un nuovo commissario».

Di Paolo è fiducioso in una risposta affermativa e veloce del Ministero: «Spero che la mia istanza venga accolta positivamente già nel corso di questa settimana. Dobbiamo dare risposte efficaci, concrete ed immediate». Di Paolo aggiunge anche di avere integrato la sua istanza con una ulteriore richiesta di risorse: «Contestualmente» spiega ancora «ho rappresentato la necessità di avere altri fondi perché le risorse sono sempre più necessarie in questo ambito. Questo nella considerazione che tutti devono fare la loro parte per la prevenzione del rischio idrogeologico. La Regione, le Province, i Comuni ma anche il Governo, stanziando le somme necessarie».

Gli oltre 40 milioni sono fermi perché l'iter procedurale per il trasferimento non è stato mai attivato dall'ex alto dirigente del ministero Gianfranco Mascazzini, che è stato arrestato subito dopo essere stato nominato dal presidente Chiodi, su indicazione del ministero, commissario per il dissesto idrogeologico. L'arresto di Mascazzini, accusato di reati ambientali in Campania insieme ad altri personaggi tra cui l'ex vice capo della protezione civile nazionale, Marta De Gennaro, ha provocato roventi polemiche politiche in Abruzzo con il centrosinistra che per la nomina ha accusato Chiodi e Di Paolo, i quali si sono difesi replicando che al momento della nomina non erano a conoscenza dell'inchiesta e di aver attuato una indicazione del ministero dell'Ambiente su un tecnico di provata professionalità ed esperienza.


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