Di Primio: "Cedo le quote perché i pescaresi considerano l'Aeroporto cosa loro"

La replica della SAGA: "E' azionista, liberissimo di cederle"

15 Maggio 2013   13:29  

"Alla luce del comportamento che i tassisti di Pescara mantengono da anni nei confronti dei colleghi di Chieti per quanto riguarda il servizio di trasporto passeggeri da e per l'Aeroporto d'Abruzzo, ritengo non abbia senso mantenere il possesso delle nostre quote della SAGA".

Con queste parole il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ha chiarito la propria intenzione di uscire dal CdA della SAGA, manifestata alle 4 di stamattina tramite Facebook dopo quello che ha definito "l'ennesimo sopruso subito dai tassisti teatini, solo l'ultimo di una lunga serie di insulti e minacce fisiche e verbali ripetutamente rivolte loro dai tassisti pescaresi, che impediscono loro di accedere all'Aeroporto per effettuare il legittimo servizio di trasporto passeggeri, regolamentato da una legge apposita (la 422 del 1997, art. 14 comma 8, ndr), che stabilisce che l'area aeroportuale può essere utilizzata dai taxi di qualsiasi città capoluogo, con quote stabilite in base ai rispettivi bacini d'utenza".

"Tutti i Comuni interessati alla questione dell'Aeroporto d'Abruzzo hanno sottoscritto tale legge, tranne quello di Pescara, evidentemente ostaggio dei propri tassisti, determinando in tal modo una situazione intollerabile", ha proseguito il primo cittadino teatino, che ha di seguito affermato come "la Regione, sinora inerte circa tale questione, a questo punto ha l'obbligo di intervenire e risolverla. Per tali motivi ho appunto dato mandato di cedere le quote della SAGA in possesso del Comune di Chieti, poiché non serve a nulla possederle se poi i pescaresi si ostinano a considerare l'Aeroporto cosa loro ed a comportarsi di conseguenza".

La SAGA, ente gestore dell'aeroporto, ha replicato in merito tramite il presidene della società, Lucio Laureti, escludendo qualsiasi responsabilità in merito: "L'Aeroporto e la SAGA non hanno nulla a che vedere con la questione riguardante i tassisti teatini, per cui se Di Primio intende vendere le proprie quote, in quanto azionista é liberissimo di farlo".

Lorenzo Ciccarelli


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