Di Primio chiarisce alcuni punti relativi alla Certificazione del Patto di Stabilità

03 Aprile 2012   21:51  

Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, a margine della Conferenza Stampa odierna, ha emesso la seguente nota.  «In relazione alle notizie apparse sui giornali è necessario che chiarisca alcuni punti relativi alla Certificazione del Patto di Stabilità 2011.

 Premesso che entro il 31 marzo di ogni anno ciascun Ente deve inviare al Ministero dell’Economia e delle Finanze la certificazione relativa al rispetto del Patto di Stabilità interno, sottolineo che, per quanto riguarda il Comune di Chieti, esso risulta essere rispettato, tanto che la differenza fra saldo annuale e obiettivo finanziario ha una misura di ben quattro punti inferiore al limite imposto dal MEF.

 Nonostante tale attestazione, però, il Collegio dei Revisori del Comune, sabato 31 marzo 2012, ha deciso di non apporre la propria firma su tale certificazione – prassi, tra l’altro, entrata in vigore solo il 29 marzo 2012 tramite Decreto Ministeriale - a poche ore dal termine perentorio di consegna del prospetto, perché convinto di alcune irregolarità riscontrate a campione ma più volte confutate dalle rassicurazioni e le verifiche dell’Ufficio Ragioneria.

 Ciò che ribadisco, dunque, al di là della strumentalizzazione politica della vicenda, è che la mia Amministrazione sta svolgendo, nel rispetto della legittimità e del contenimento della spesa, un lavoro costante rivolto alla riduzione del volume dei residui attivi e passivi accumulati nel corso degli ultimi trenta anni, azione mai intrapresa da nessuno Sindaco precedentemente. Ma al tempo stesso, sta pagando in prima persona gli errori delle pregresse gestioni e le consuetudini sbagliate della burocrazia comunale.

 Oggi con grandi sacrifici, spirito di servizio, amore per la città e senso di responsabilità personale ed istituzionale stiamo cercando di salvare il salvabile e siamo di fronte ad un bivio: perseverare nell’errore, come hanno fatto tutti i miei predecessori, oppure invertire la rotta con decisioni semplici ma drastiche.

 È inutile che vi dica che la seconda scelta, invertire la rotta, è la strada che ha intrapreso la mia Amministrazione attraverso la stessa riorganizzazione del lavoro dei vertici comunali, ovvero, le dirigenze, delle quali, anche grazie all’OIV, provvederemo a verificare la produttività.

Ciò che di sbagliato si è fatto fino ad oggi non verrà più permesso! La inversione sotto il profilo politico, invece, vorrà dire spiegare alla gente ciò che non si può fare nella speranza di essere apprezzati per la onestà e la lealtà con la quale amministriamo ed affrontiamo i problemi.

Alla luce di quanto detto, dunque, cercheremo innanzitutto di evitare la ingiusta e infondata sanzione alla quale andremmo incontro per la mancata sottoscrizione del Certificato da parte del Collegio dei Revisori.

 Ho già chiesto, infatti, per il tramite di Anci, di intervenire presso il Ministero dell’Economia per sapere se sia possibile che una amministrazione comunale debba sottostare alle perplessità, non certificate né verificate, del Collegio dei Revisori dei Conti e subire sanzioni previste dalla violazione del Patto di Stabilità.

 Non lascerò intentata nessuna strada che mi si pone innanzi, ne farò un caso nazionale perché non è possibile mettere in ginocchio una città ponendo come scusa che non si è avuto il tempo di verificare dei conti, come se questa fosse una colpa dell’Amministrazione.   

 Per quanto riguarda il meccanismo sanzionatorio del Patto di Stabilità interno, evidenzio, già da ora, che la prima sanzione, il mancato trasferimento erariale da parte dello Stato, non sarebbe applicabile perché gli stessi Revisori non hanno specificato di quanto il Comune avrebbe sforato i parametri del Patto.

 Per il secondo punto,  ovvero il divieto di impegnare la spesa in misura superiore all’importo medio annuo degli ultimi tre anni, contro chi sperava che la mia Amministrazione potesse avere gravissimi contraccolpi da questa vicenda, comunico che essa avrebbe una minore spesa di 500.000 euro per il 2012.

 Per quanto riguarda la terza sanzione, il divieto di ricorrere ad investimenti, questo dato non cambierebbe la situazione attuale in quanto grazie alla grande capacità di sperpero e indebitamento avuta dai miei predecessori, esso è già stato bloccato e la mia Amministrazione, fin dall’inizio, si è mossa sulla devoluzione garantendo, così, la possibilità di realizzare delle opere pubbliche e le manutenzioni.

 La quarta sanzione, il divieto di procedere all’assunzione di nuovo personale, sarebbe l’unico punto sul quale potremmo avere problemi ma, poiché la stessa legge usa dei termini sibillini e specifica che questa sanzione “si applicherebbe a decorrere dalla data di invio del perfezionamento del Certificato” (ovvero dal prossimo 31 maggio 2012), ho chiesto un confronto al Ministero in ragione soprattutto dell’assunzione dei nostro personale a tempo determinato contrattualizzato prima dell’infrazione.

La quinta sanzione, la riduzione dei compensi del 30% alla Giunta e ai Consiglieri, non ci spaventa, anzi, è quello che mi preoccupa di meno. Sono certo, visto che a livello nazionale il problema ha riguardato decine di Comuni, che il Governo ed il Ministro delle Finanze non potranno non intervenire.»

 

 

 

 


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