Di Stefano: ''Berlusconi compromette anche ricostruzione aquilana''

30 Settembre 2013   14:02  

''L'annuncio delle dimissioni dei ministri del Pdl e la conseguente crisi di governo è il chiaro messaggio di come oggi sia meglio essere distruttivi, ma mantenere la scena politica, piuttosto che essere propositivi.

Che poi tutto avvenga a discapito della stabilità di un Paese già sofferente o di una città in ricostruzione, poco importa.

Piegare la verità alla visibilità, e dunque alla sopravvivenza, individuale o di un ristretto gruppo, è il diktat che la destra impone in queste ore al Paese''.

A comunicarlo è l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano.

Anche all'Aquila siamo di fronte ad una mistificazione della realtà - continua Di Stefano - quando l'assessore provinciale Liris, che ovviamente non é Berlusconi, ma dell'idea di lui un piccolo replicante, getta discredito sul lavoro, ben concertato, che il Comune dell'Aquila e le Soprintendenze hanno avviato sul Piano del Colore dei centri storici solo per sentire l'eco della propria voce».

«L'intervento - aggiunge l'assessore - del dottor Fabrizio Magani, direttore Regionale dei beni culturali e paesaggistici, proprio in occasione di una sua audizione sul tema svolta in Provincia, era chiaro ed esaustivo nell'informare sulle sinergie messe in campo per la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico.

Ma sembra stia diventando costume diffuso quello di invitare gli addetti ai lavori a relazionare sullo stato di fatto dei processi di ricostruzione della città per poi ignorarne, o peggio, mistificarne le relazioni. Il piano di ricostruzione contiene già l'indicazione della "mazzetta" dei colori per le facciate dei centri storici ed in particolare di quello cittadino».

«Per questo - continua Di Stefano - il precedente consiglio comunale, dove Liris siede come rappresentante, ha anche approvato un documento, stilato da Comune e Soprintendenza ai Baap, di fatto integrativo del regolamento edilizio per quanto attiene la ricostruzione dei centri storici dell'Aquila e delle frazioni.

La delibera stabilisce puntualmente come dovranno essere gli intonaci, bandendo i quarzi di qualsiasi tipo a vantaggio delle tinte naturali, ma indica anche come dovranno essere le pulsantiere, le cassette tecniche, quelle postali, i manti di copertura, le imposte, le porte eccetera ed assegna il compito di valutare i progetti alla Commissione Comune/Soprintendenza (o pareri), prima del via libera all'intervento ed il controllo dell'attuazione all'Ufficio speciale per la Ricostruzione».

«L'imprescindibilità dal recupero della bellezza dei nostri luoghi - sottolinea l'assessore - é stato pervicacemente voluto e sostenuto dal Comune con il raggiungimento dell'intesa tra il sindaco e il direttore Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici, che assegna risorse aggiuntive proprio al mantenimento e recupero dei caratteri storici del patrimonio immobiliare. Intesa questa, che ha fatto da apripista anche per gli altri Comuni del cratere i quali, in uno con la scheda parametrica che la contiene, oggi inseguono lo stesso modello del Comune dell'Aquila».

 


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