Di Stefano e Piccone: Arcore viene prima di L'Aquila

24 Giugno 2010   15:14  

Protagonisti del dibattito post-sismico di queste ore anche i due senatori e coordinatori del Pdl Fabrizio Di Stefano e Filippo Piccone.

Cominciamo con l'onorevole di Celano, nonché imprenditore impegnato anche nei cantieri del cratere sismico.

Oggi a Roma nel corso del consiglio comunale straordinario e in trasferta  ha interrotto il suo intervento a causa dei fischi e insulti rivolti da alcuni manifestanti al presidente Berlusconi. Feroce e sorprendente la sua replica, in cui oltre a chiedere la testa di Cialente, accusa nientemeno il Comune di voler rallentare le operazioni messe in atto dal governo, per fargli fare sostanzialmente brutta figura.

'' "Ho volutamente interrotto il mio intervento al consiglio comunale straordinario in piazza Navona - si legge in un nota - nel momento in cui un gruppetto di contestatori, evidentemente tratti in inganno dalla scientifica disinformazione messa in atto dalla sinistra, ha rivolto insulti nei confronti del presidente Berlusconi.''. E prosegue: "Se c'è un problema che ostacola la ricostruzione nella città dell'Aquila esso si chiama Massimo Cialente. Non è possibile che la stessa persona un giorno vesta i panni istituzionali del Dottor Jekyll - vicecommissario di governo e venga a Roma a ringraziare l'esecutivo per quanto sta facendo, e il giorno dopo si trasformi in agitatore - Mister Hyde fomentando frange di popolazione e speculando cinicamente sul comprensibile e inevitabile disagio dei cittadini terremotati, dovuto peraltro all'incapacità dello stesso sindaco. Finora abbiamo compreso le difficoltà della macchina comunale dell'Aquila nel far fronte con la dovuta tempestività agli adempimenti della ricostruzione. Non vorremmo essere costretti a sospettare che dietro i ritardi imputabili al Comune si celi una strisciante volontà di rallentare le operazioni messe in atto dal governo che invece - conclude Piccone - non ha mai fatto venir meno il suo sostegno e la sua vicinanza nei confronti della città dell'Aquila".


E veniamo all'altro coordinatore del Pdl abruzzese, il senatore Fabrizio Di Stefano,  che ieri è stato ospite della trasmissione Ottoemezzo di La7 insieme al sindaco e vicecommissario Massimo Cialente.

''Ci sono tanti problemi, la ricostruzione pesante non è ancora partita'' esordisce Di Stefano, occorrono 9 miliardi di euro solo per ricostruire il centro''. Ammettendo che i soldi non ci sono, anche perché c'è la crisi economica ma, questo il ragionamento Di Stefano, ci sono comunque soldi che gli enti locali si riescono a spendere. Accusa infine Cialente di non riconoscere l'efficienza del Governo e della Protezione civile.

In realtà Cialente aveva esordito proprio riconoscendo l'impegno del governo e della Protezione civile, ricordando però che ora entrambi si stanno defilando lasciando gli enti locali ad
affrontare problemi immensi senza risorse adeguate.

E soprattutto Cialente ricorda che i soldi per l'emergenza sono finiti e non arrivano quelli per la ricostruzione. Ravvisando l'errore originario, ovvero la mancata introduzione di una tassa di scopo, senza cui non c'è un flusso di cassa adeguato per una ricostruzione dalle dimensioni immense.

Ma Di Stefano ribadisce che intanto i soldi che ci sono non si riescono a spendere. Gli altri arriveranno.

Cialente allora risponde: ''Ovviamente non vogliamo subito i nove miliardi di euro''. E ripete: i soldi che servono subito sono solo sulla carta, non ci sono in cassa, e mancano i soldi per le riparazioni leggere. Cita i tanti cittadini che hanno iniziato i lavori e ora le ditte sono indebitate e alla canna del gas.

Ricorda che  bisogna pagare 90 milioni solo agli alberghi, per fatture del 2009, lasciate scoperte dalla Protezione civile.  Ricorda i migliaia di terremotati senza casa, CASE, alberghi e MAP che non ricevono da mesi l'assegno di autonoma sistemazione. Eppure avrebebro gli stessi diritti, se nonsuperiori a queli che hanno ricevuto un aloggio temporaneo.

Di Stefano risponde che il Governo ha speso 631milioni di euro solo per gli alberghi, se mancano 90 milioni di euro per gli alberghi non è una cosa grave.

La conduttrice Lilli Gruber chiede allora a Di Stefano un parere sulla tassa di scopo. Di Stefano risponde che in buona sostanza per ora non è fattibile. Anche perché non è stata chiesta nemmeno dalla sinistra. Cialente lo smentisce, ma la  trasmissione va avanti parlando d'altro.

Sulla proroga del pagamento delle tasse poi Di Stefano è finalmente chiaro, lasciando intendere che non sarà per tutti, e invita a non guardare solo all'esempio del post-terremoto dell'Umbria, dove lo ricordiamo, la sospensione del pagamento delle tasse fu per due anni e il recupero del 40% degli arretrati, enon del 100% dopo 12 anni.

Di Stefano ricorda poi al sindaco che se ora la situazione è difficile è perché gli enti  locali hanno richiesto la governance della ricostruzione e ora non riescono ad affrontare la situazione.

Cialente risponde che oltre alla governance ci servirebbero anche i soldi.

Infine Di Stefano conclude la sua performance in una lode appassionata per Silvio Berlusconi: ''Le sue numerose presenze a L'Aquila - spiega con enfasi -  hanno fatto bene in termini morali a L'Aquila, e infatti a L'Aquila è molto amato. E Silvio, assicura il senatore, tornerà senz'altro in città.

LA PUNTATA DI LA7

QUANDO PICCONE E DI STEFANO VOTARONO CONTRO L'EMENDAMENTO

Con 147 voti contrari, 128 a favore e 1 astenuto, l’Aula del Senato nel luglio 2009 ha respinto l’emendamento 4.2 alla risoluzione sul DPEF, in cui si chiedeva lo stanziamento subito di  ulteriori fondi  necessari per avviare la ricostruzione.  La maggioranza e il Governo, per bocca del ministro Tremonti, affermarono che i soldi si sarebbero trovati negli anni successivi perche’ per il 2009 si potevano rintracciare solo quelli per l’emergenza e l’avvio della ricostruzione. 

Ecco come hano votato i senatori abruzzesi

DI STEFANO Fabrizio, PdL = contrario
LEGNINI Giovanni, PD = favorevole
MARINI Franco, PD = favorevole
MASCITELLI Alfonso, IdV = favorevole
PASTORE Andrea, PdL = contrario
PICCONE Filippo, PdL = contrario
TANCREDI Paolo, PdL = contrario

 


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