''DiSulmona'', Amiche per L'Abruzzo, giornalisti in zona rossa

Puntata numero 181

25 Giugno 2010   09:44  

IN QUESTO NUMERO DEL MAGAZINE99:


- "DiSulmona", un marchio per i prodotti tipici locali

Un marchio che garantisca la qualità dei prodotti alimentari, tutti frutti della terra del centro Abruzzo, per il rilancio di un territorio in forte crisi di identità e in cerca di una nuova vocazione che ne rilanci l'economia.

Così, i fondatori della società “DiSulmona”, hanno presentato il paniere dei prodotti tipici locali che verranno commercializzati online. Sedici le aziende associate che producono nei comuni di Sulmona, Corfinio, Anversa degli Abruzzi, Pettorano sul Gizio, Pacentro, Pratola Peligna, Tione degli Abruzzi, Navelli, Scanno. Dall'aglio rosso, allo zafferano, dai confetti ai legumi, dai formaggi ai vini, dalle ceramiche al tombolo, tutti confezionati sotto il marchio “DiSulmona”, un marketing territoriale che dia alle eccellenze alimentari e non una certificazione di qualità.

Nelle interviste Gianfranco Santarelli (presidente "DiSulmona" Srl), Nico Romito (chef), Rinaldo Tordera (direttore generale Carispaq).

(MS)

 

     In 250 per la Stracittadina 2010

  - Laura Pausini consegna il ricavato di Amiche per l'Abruzzo

 

La pioggia intermittente e le temperature tutt'altro che estive non hanno fermato ieri i quasi 250 podisti arrivati ieri a L'Aquila da tutto l'Abruzzo e dal Lazio per la Stracittadina 2010, la storica manifestazione sportiva che si svolge all'interno delle antiche mura, con un percorso che si snoda nelle vie del centro storico della città.

E sempre ieri è arrivata nel capoluogo Laura Pausini, che ha consegnato al sindaco Cialente il ricavato, che supera il milione di euro, del maxi concerto al femminile organizzato l'anno scorso a San Siro da Amiche per l'Abruzzo, quaranta cantanti insieme sul palco per contribuire alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto.

 

   Di direttori solo Corradino Mineo e la Berlinguer

- Giornalisti in zona rossa, l'impegno a non spegnere i riflettori

Parte da San Bernardino la visita dei giornalisti delle testate nazionali invitati a L'Aquila dal sindaco Cialente, per rendersi conto dello stato delle cose a 14 mesi dal terremoto. In una cartellina consegnata dal Comune, i numeri di una città devastata dalla furia della natura: trentunomila gli sfollati ancora assistiti, 70 i milioni di euro che restano da pagare alle strutture ricettive, migliaia le aziende in crisi o che ancora non riescono a riprendere la propria attività.
La folta rappresentanza di quotidiani, agenzie di stampa, radio e televisioni entra nella zona rossa: prima tappa piazza San Pietro, uno dei quartieri del centro più colpiti dal terremoto.

E non sono mancate le proteste di qualche cittadino contro il modo con il quale spesso molte televisioni, hanno descritto la realtà aquilana.
Al seguito di Cialente qualche decina di giornalisti, ma solo due i direttori di testata, ai quali era rivolto l'invito ad essere oggi in città.

Non accolto, almeno per ora, il contro invito di Guido Bertolaso, che aveva esortato i responsabili dei media a non limitarsi a visitare il centro storico, ma anche quanto di buono fatto nella gestione dell'emergenza. La visita si conclude, davanti la Prefettura.

Più di ogni altra cosa, per rispondere all'invito del Capo della Protezione civile, sembra appropriata la dichiarazione fatta ieri dall’ingegnere Adriano La Barba, aquilano che ha lavorato alla ricostruzione post terremoto del Friuli, che descrivendo la situazione del capoluogo a oltre 14 mesi dal sisma ha detto: “Faccio un appello ai giornalisti, che lavorano sulla parola: non usate il termine ricostruzione. All’Aquila la ricostruzione non è mai iniziata”.

Nelle interviste Massimo Cialente (sindaco L'Aquila), Corradino Mineo (direttore Rainews24), Bianca Berlinguer (direttore Tg3).

(MS)


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