Dichiarato lo stato di emergenza idrica in 64 comuni abruzzesi

10 Agosto 2012   10:10  

L'emergenza acqua in Abruzzo è ora ufficiale, ratificata dalla Giunta regionale e dall'assessore Angelo Di Paolo e riguarderà bel 64 comuni del pescarese, tutti serviti dall’Aca, la società di gestione degli acquedotti al centro di veementi polemiche nelle ultime settimane. Grazie allo stato di emergenza  i sindaci potranno aprire, dietro il via libera della Asl, alcuni pozzi per far affluire una maggiore quantità d’acqua nella rete, come ha già fatto  il sindaco di Silvi Gaetano Vallescura attivando il Pozzi di Campo Vomano 1, scavalcando l'Aca.Lo stato d’emergenza sarà in vigore fino al 30 settembre.

RUFFINI (PD): ''LA COLPA DEI RITARDI E' DI REGIONE ACA E ASL''

''La responsabilità dei ritardi sul riordino del servizio idrico e sulle emergenze che si sono create nelle ultime settimane sono della Regione, delle Asl e degli Enti gestori". Lo sostiene il Consigliere regionale del PD Claudio Ruffini, commentando le dichiarazioni del Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, che aveva sollecitato la Regione ad approvare il regolamento per l'attuazione del riordino del ciclo idrico integrato, previsto dalla legge regionale n.9 dello scorso anno. 

“Il regolamento - continua Ruffini - è parcheggiato da diversi mesi in Seconda Commissione per le solite liti della maggioranza. Anche questa volta il PD si sostituirà al centrodestra, così come ha fatto per la riforma dei trasporti, e chiederà alla prima riunione della Commissione l'approvazione con le opportune modifiche, visto che non è necessario un nuovo passaggio in Consiglio". Per il Consigliere di minoranza è urgente che venga superato l'attuale commissariamento dell'Ato regionale e che si proceda all'istituzione dell'Atur, l'Ambito territoriale unico regionale.

 “Il commissariamento - aggiunge - doveva durare solo sei mesi. Invece è passato oltre un anno e mezzo senza che la riforma abbia avviato la sua governance regionale. Perché? Quali risse ci sono dietro? Ricordo come il PdL si era schierato a favore della privatizzazione dell'acqua, e solo grazie alle battaglie del Pd (e di tutta l'opposizione prima del referendum), la gestione dell'acqua in Abruzzo è rimasta pubblica. 

Oggi che l'affare privato è stato sventato, questa maggioranza mostra totale disinteresse per l'attuazione della riforma, e soprattutto come chiede Di Giuseppantonio, per la realizzazione di opere come le reti idriche, fognarie e i depuratori previsti nei Piani di Bacino". Claudio Ruffini punta poi l'indice sull'emergenza idrica che si registra sul litorale abruzzese, in particolare nella zona di Silvi Marina. 

"Avevo già segnalato - rimarca il Consigliere - disattenzione da parte degli enti gestori, della Asl e della Regione, per l'attivazione dei pozzi del Vomano e di Bussi, cioè di quelle fonti idriche alternative che vanno attivate in stato di emergenza come quella attuale.
Si tratta di pozzi realizzati da tempo, ma inattivi e inutilizzabili per disinteresse. Dopo questa segnalazione sembra che al Ruzzo di Teramo si siano attivati e che anche la Asl abbia attivato i dovuti controlli. Dalle analisi sembrerebbe che l'acqua sia potabile, di conseguenza se ne potrà aumentare la quantità, permettendo di superare da subito l'emergenza lungo la costa".


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