Diminuiscono in Italia gli infortuni sul lavoro

06 Marzo 2009   13:24  

Il trend 2008 per gli infortuni mortali sul lavoro e' in calo sotto i 1.200 morti l'anno. Si dovrebbero infatti confermare le proiezioni statistiche di settembre che si aggirano intorno alle 1.150 vittime contro le 1.207 del 2007. Per avere il dato consolidato si dovra' aspettare la meta' del 2009. "Sappiamo che i risultati sono positivi - ha affermato il presidente dell'Inail Marco Fabio Sartori - dobbiamo aspettare pero' il dato definitivo, non possiamo anticiparlo. Quello che posso dire e' che circa la meta' degli infortuni mortali avvengono per strada e di questa meta' un altro 50% avviene in itinere e il restante 50% in occasione di lavoro".

IL 27,5% DEGLI INFORTUNI È ROSA, L'8% DEI QUALI MORTALI

E' 'rosa' il 27,5% degli infortuni sul lavoro e i casi mortali corrispondono all'8% del totale. Sono i dati forniti dall'Inail per l'anno 2007. Gli infortuni che riguardano le donne sono circa 250mila su un totale di oltre 910mila, mentre le vittime sono meno di cento, indice - spiega l'Inail -che le donne vengono occupati in settori meno rischiosi e adibite a mansioni di tipo impiegatizio. Ma la minaccia vera per il gentil sesso e' la strada. Infatti il 46,1% degli infortuni avviene in itinere (cioe' dal percorso casa lavoro) ed ancora piu' significativa e' la percentuale degli infortuni mortali che sempre in itinere riguardano oltre il 50% dei decessi, contro il 22,3% tra gli uomini. Rispetto al numero totale degli infortuni - commenta il presidente dell'Inail, Marco Fabio Sartori, a margine di un incontro organizzato dall'Anmil - quelli che riguardano le donne sono un quarto del totale. Sono dati piu' 'confortanti' perche' nettamente inferiori a quelli degli uomini". Bisogna infatti considerare che sono il 40% degli occupati e' donna, 9 mln su un totale di 23. "C'e' un dato pesante - ha continua Sartori- degli infortuni in itinere, dovremmo pensare ad una campagna. E visto che le donne lavorano soprattutto nel settore dei servizi "chi si fa male sono soprattutto le domestiche - spiega Sartori - e tra le straniere in particolare quelle che provengono da Ucraina, Polonia ed Ecuador". "Stiamo studiando - ha aggiunto Sartori - una estensione delle tutele per le casalinghe che oggi le hanno relativamente limitate anche perche' non pagano molto come premio assicurativo, 12 euro". E' allo studio dell'Inail un progetto per riconoscere ulteriormente la validita' del lavoro domestico. Oggi sono circa 2 milioni le casalinghe assicurate.

A livello territoriale la percentuale degli infortuni che riguardano le donne e' piu' elevata al centro con il 30,5% del totale, seguita dal nord-ovest con il 28,1%. Al di sotto del valore medio pari al 27,5% si collocano il nord-est (26,3%), le isole (26,2%) e il sud (25,4%). Per quanto invece riguarda i casi mortali si registra un'incidenza femminile del 10,5% nelle isole, seguita dal nord-est con il 9,6%. Il centro e' in linea con la media nazionale con l'8% mentre al di sotto si collocano nord-ovest e sud. Considerando la nazionalita' degli infortunati la quota delle donne straniere per il 2007 scende al 20,3%, rispetto al 28,8 delle italiane. Ma ci sono delle differenze per Paese di nascita: ci sono picchi molto elevati per le donne che provengono dall'Ucraina (51%), Polonia (41,8%) ed Ecuador (37,9) che sono impegnate prevalentemente in lavori che riguardano pulizie, badanti e colf. Sono quindi superate in graduatoria Romania, Albania e Marocco che sono invece ai primi posti per gli infortuni che riguardano stranieri di sesso maschile e che lavorano prevalentemente nelle industrie pesanti, costruzioni, agricoltura e commercio. L'analisi degli infortuni per settori di attivita' conferma come le lavoratrici operino soprattutto nei servizi piu' che nell'industria e i valori piu' alti si riscontrano in sanita' e servizi sociali, nel commercio, nei servizi alle imprese e negli alberghi e ristoranti. Entrando nel genere l'88,6% degli incidenti del personale dei servizi domestici e' relativo a donne, il 73,5% tra gli operatori della sanita' e il 53,3 tra gli occupati in alberghi e ristoranti. Andamento analogo per i casi mortali piu' numerosi per le donne per le imprese sanita', alberghi e ristoranti. Di particolare rilievo e' il fenomeno tra i dipendenti conto Stato dove coerentemente all'alta presenza femminile, il 71,2% degli infortuni e il 57,1 dei decessi ha riguardato lavoratrici. In agricoltura, infine, una vittima su dieci e' donna.


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