Dirigente demansionato, tribunale gli dà ragione: Comune Montesilvano condannato a maxi risarcimento

Maragno: "Stiamo valutando di ricorrere in appello"

16 Dicembre 2014   11:33  

Una vera e propria stangata, almeno se si guarda al caso specifico in questione, quella che si è abattuta sul Comune di Montesilvano a seguito di un contenzioso con un dirigente.

Costantino Di Donato, attuale dirigente del settore Protezione civile, nel 2007 fu trasferito a tale incarico dall'allora sindaco Pasquale Cordoma dalla direzione del settore Lavori pubblici, comportandone la diminuzione di dipendenti a lui sottoposti e - a detta dello stesso Di Donato - il sostanziale relegamento lavorativo.

Da qui la causa intentata dal dirigente nei confronti dell'amministrazione comunale, conclusasi lo scorso 5 dicembre con una decisione a lui favorevole: il tribunale, riconoscendo nella sentenza come Di Donato sia stato "relegato in grave condizione di disagio in conseguenza del demansionamento", ha infatti condannato l'ente a risarcirlo della cospicua cifra di circa 170.000 euro, spianando di fatto la strada al trasferimento di Di Donato al vecchio settore Lavori Pubblici o all'Urbanistica e, di conseguenza, ad un sostanziale rimpasto dei quadri dirigenziali del Comune.

Tali cambiamenti, tuttavia, potrebbero slittare. Il sindaco Francesco Maragno, chiamato a trovare un nuovo equilibrio, si è infatti detto pronto a dare battaglia in appello: "Si tratta solo del primo grado di giudizio, ed insieme al dirigente del personale, il segretario Alfredo Luviner, stiamo infatti valutando se impugnare o meno il provvedimento in secondo grado".

Non è comunque da escludere che, nell'eventualità l'amministrazione decida di non impugnare la sentenza, decida di presentare il conto all'ex primo cittadino Cordoma, responsabile nel 2007 del trasferimento di Di Donato.


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