Discarica Bussi, H2O: "Prossimo passo, un cucchiaio di tetracloruro di carbonio per i giornalisti?"

08 Aprile 2014   17:41  

Stentiamo a credere all'approvazione da parte del Consiglio Comunale di Bussi del surreale ordine del giorno proposto da un consigliere comunale del PD, volto a diffidare gli organi di informazione.
Speriamo che l'approvazione sia avvenuta esclusivamente a causa della confusione, creata anche da soggetti istituzionali, come il Presidente Chiodi, noto, peraltro, per aver dichiarato di non essere a conoscenza della vicenda (raccontata pure da Report nel 2012!).
Un Presidente però che si ricordava di sollecitare il Ministero per ottenere la prosecuzione dell'incarico al Commissario Goio e non dimenticava di tenere nel cassetto un documento della Regione in cui si scrive nero su bianco che a Bussi c'è il 70% di frequenza di tumori in più rispetto alla media regionale (studio peraltro basato sui dati dei ricoveri negli ospedali incrociati con le residenze degli ammalati).
Dato che gli stessi ricercatori sostenevano assolutamente da approfindire vista la presenza di siti inquinati.
Evidentemente chi ha avanzato tale ordine del giorno non pare aver neanche letto il Decreto che istituisce il Sito Nazionale di Bonifica, che si chiama, appunto, “Bussi sul Tirino” .
Provvedimento approvato dall'allora Ministro Prestigiacomo nel 2008 a seguito del sequestro della megadiscarica Tremonti.
Effettivamente l'ex Ministro può dirsi fortunata, magari il solerte e zelante consigliere avrebbe proposto di denunciare anche lei e il ministero.
Ricordiamo che il Decreto lo hanno approvato tutti, comune di Bussi compreso. Ricordiamo che noi cittadini avevamo chiesto addirittura di ampliare il sito fino a comprendere la Pescara e Chieti, considerata la presenza conclamata di mercurio nei sedimenti del Porto Canale alla foce del fiume.
Ovviamente la nostra solidarietà va ai giornalisti che in questi giorni stanno aiutando a far conoscere il disastro di un'intera valle all'Italia.
Anche grazie a questo lavoro potremo avere le risorse necessarie per risanare il territorio creando lavoro e garantendo la salute dei cittadini.
Tutto il territorio della Vapescara deve tornare ad essere come oggi appare la valle superiore del Tirino e il Parco nazionale del Gran Sasso. Purtroppo qualcuno vuole continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto.
Si vuole negare per caso quanto ha messo nero su bianco l'Istituto Superiore di Sanità?
La prossima tappa sarà proporre un cucchiaio di tetracloruro di carbonio per chi parla? In questi anni in tutti i siti nazionali di bonifica a nessuno è venuto in mente di criticare chi parla dei luoghi concreti dove sono avvenuti i disastri. Gela, Priolo, Brescia, Taranto: sono i luoghi fisici dove hanno avvelenato la Terra.
Per questo combattiamo per ottenere i nomi delle persone e delle aziende che sono state responsabili dell'esposizione di centinaia di migliaia di persone a sostanze cancerogene.
Il PD regionale e nazionale si affranchi da chi nell'ultimo decennio ha sottovalutato o addirittura contribuito a peggiorare tale situazione. La disinformazione (o la mancanza totale di trasparenza) è stata una delle aggravanti del disastro ambientale tuttora in corso, che la Procura di Pescara ha definito un cancro che sta rilasciando a valle attraverso le vene le sue metastasi.
Il nostro sogno è che gli amministratori seguano l'esempio dell'Assessore del Comune di Pescara Contratti che nel 1972 denunciò pubblicamente la situazione di inquinamento senza calcoli e infischiandosene dei poteri che allora erano veramente forti pur di tutelare la salute dei cittadini.
Gli amministratori dovrebbero incitare i cittadini di Bussi e dell'intera Valpescara a parlare dei loro drammi affinchè abbiano giustizia.
Siamo nel 2014, con l'omertà si muore e basta!

 

 

 


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