Discarica di Bussi, sit-in del Forum dell'acqua per un'indagine epidemiologica

Di Nicola: "Gli abruzzesi non rimangano ignavi"

03 Aprile 2014   15:51  

Continua senza sosta la legittima ondata di indignazione dei cittadini abruzzesi dopo la diffusione dei dati sull'inquinamento deli pozzi nei pressi della discarica di Bussi, che hanno fatto emergere un quadro a dir poco preoccupante che riguarda l'intera Val Pescara, che se ne serve per il proprio fabbisogno idrico.

Ben 700.000, secondo l'Istituto Superiroe della Sanità, sono le persone che, per anni, sono state esposte al consumo di acqua contenente sostanze nocive. Non a caso, secondo altri dati, l'incidenza di tumori nella zona di Bussi-Popoli e nell'area metropolitana di Pescara sembra nettamente superiore rispetto alla media regionale.

Ancora oggi, a quanto risulta, mancano un monitoraggio ambientale ad hoc e, soprattutto, un'indagine epidemiologica che possa chiarire le esatte conseguenze dell'esposizione a tali sostanze, nonché se possano esserci malattie direttamente riconducibili alla situazione in cui da anni versa il polo industriale di Bussi, gestito prima dalla Montedison e poi dalla Solvay.

Dopo averlo già fatto nel 2008, il Forum abruzzese dei movimenti dell'acqua ha voluto indire un sit-in di protesta presso la sede dell'assessorato regionale alla Sanità di Pescara, per l'appunto al fine di sollecitare le istituzioni ad avviare un'indagine epidemiologica.

Oltre a questa, le altre richieste dei manifestanti erano l'avvio di screening sanitari sui residenti nelle zone considerate più a rischio ed i lavoratori o ex lavoratori presso il polo di Bussi, un monitoraggio ambientale su più larga scala e trasparenza dei dati da parte delle Asl abruzzesi ed altri enti.

"Il Forum aveva chiesto indagini sullo stato di salute della popolazione già nel 2008" - ha affermato Augusto De Sanctis - "ed oggi siamo tornati a manifestare davanti a questo assessorato poiché nel 2012 la Regione ha redatto uno studio molto preoccupante sull'incidenza dei tumori nell'area di Bussi-Popoli e nell'area metropolitana, risultata molto superiore alla media regionale, uno studio di carattere preliminare che non è però stato approfondito.Tale indagine va svolta in fretta, e nel frattempo bisogna assicurare lo screenenig per i residenti che sono stati esposti a tali sostanze fino al 2007, ed auspichiamo anche la collaborazione in tal senso dei Comuni interessati".

Alle parole di De Sanctis hanno fatto eco quelle di Renato Di Nicola, secondo cui "dopo la manifestazione di 6 anni fa la sola cosa accertata è che tale acqua è entrata nella catena alimentare: si tratta di una situazione intollerabile dinanzi la quale i cittadini abruzzesi non possono essere ignavi".

Lorenzo Ciccarelli


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