Domande tecniche all'assessore Carpineta

di Enrico Sevi

17 Maggio 2010   10:41  

Gentile Assessore Carpineta,

mi presento: sono Enrico Sevi, un cittadino dell'Aquila e insegno Organizzazione del Lavoro e Organizzazione Aziendale presso l'Università dell'Aquila, se ha tempo e voglia può cercare sul web maggiori informazioni.

 

La disturbo perché non sono riuscito ad afferrare appieno il contenuto della suo comunicato stampa del 15 maggio 2010. Per chiarire a me e ai lettori l'intento delle sue scelte organizzative, la pregherei quindi di rispondere ad alcune domande tecniche, che esulano da qualsiasi valutazione di merito o politica. Senza dilungarmi mi concentro sulle parti che credo più interessanti. Lei afferma:

  • che la sua è "una precisazione che non indirizzo al vicepresidente D'Amico ma che e' rivolta ai dipendenti della Regione e ai tanti giovani che aspirano a diventare tali attraverso i pubblici concorsi"

  • e nel finale che "l'Abruzzo avrà una deroga dal Ministero della Funzione pubblica e potrà procedere legittimamente sia a fare le verticalizzazioni, basate sul merito, sia ad avviare le tanto attese procedure concorsuali per garantire nuove energie agli uffici regionali".

 

Una premessa

Il motivo della mia perplessità nasce dalla consapevolezza che nella Regione Abruzzo vi sono quasi duecento lavoratori precari che vedranno il loro contratto scadere nell'anno in corso. Come lei ben sa si tratta di precari in molti casi assunti da circa 10 anni, in molti casi selezionati attraverso un concorso pubblico, in molti casi passati da un contratto di lavoro a tempo determinato ad un co.co.co.

 

Primo argomento

Poiché lei afferma che vuole rivolgersi ai "tanti giovani che ASPIRANO A DIVENTARE TALI attraverso i pubblici concorsi" (intendendo per tali: dipendenti regionali), e che si "potrà procedere legittimamente sia a fare le verticalizzazioni, basate sul MERITO, sia ad avviare le tanto attese procedure concorsuali per garantire NUOVE energie agli uffici regionali", le chiedo:

  • lei dichiara che le procedure concorsuali sono rivolte a "nuove energie" e ai giovani attualmente non lavoratori della regione, in base a quale valutazioni lei ritiene già da ora che gli attuali precari non si aggiudicheranno le procedure concorsuali cui lei si riferisce? Quali saranno gli accorgimenti che verranno introdotti nel bando per realizzare l'esclusione di questa categoria di individui in un concorso pubblico?

  • Lei richiama giustamente al merito nelle procedure di verticalizzazione, mentre non lo accenna in quelle concorsuali, si tratta soltanto di una svista o per le future procedure concorsuali il merito non sarà tenuto in considerazione?

  • Secondo lei, lo scopo di un assessore al personale è quello di occuparsi dell'efficace ed efficiente gestione della sua organizzazione o quello di preoccuparsi delle esigenze dei giovani che "aspirano a diventare" dipendenti della Regione Abruzzo?

  • Le procedure concorsuali cui lei si riferisce porteranno a migliorare l'efficacia e l'efficienza della sua organizzazione? Può spiegare la metodologia applicata e i risultati da cui deriva questa sua valutazione?

  • Per quale motivo lei ha creduto necessario rivolgere la sua lettera non al "vicepresidente D'Amico" ma "ai tanti giovani che aspirano a diventare tali attraverso i pubblici concorsi"? Anche loro hanno pubblicato un comunicato?

 

Secondo argomento

Dal suo comunicato non emerge una chiara opinione sui destini del personale precario. Per questo le chiedo gentilmente:

  • Qual è la politica sia strategica che operativa che l'Assessore Carpineta pensa di attuare per affrontare il problema dei precari? Per essere più chiaro: gli attuali precari che vedranno scadere il contratto in questo anno, resteranno a lavorare nella Regione Abruzzo oppure no? In base a quali valutazioni, sia di performance lavorativa dei precari sia di efficienza economica della Regione Abruzzo, ha formulato questa sua strategia?

 

Per permetterle una risposta completa, in caso di risposta affermativa alla precedente domanda, le vorrei inoltre chiedere:

  • quali saranno le procedure utilizzate per permettere ai precari di continuare a lavorare presso la Regione Abruzzo?

 

In caso di risposta negativa, le vorrei invece chiedere:

  • Confidando nel fatto che il mancato rinnovo dei precari sia fondato su una attenta valutazione dello loro performance, quali sono le procedure di valutazione delle risorse umane da lei introdotte che hanno portato ad una valutazione negativa di tali precari?

  • Poiché per dieci anni e oltre tali precari hanno subito dei rinnovi di contratto, in gran parte rinnovi annuali, tali rinnovi hanno implicitamente assunto una valutazione positiva della loro performance. Tali valutazioni positive, che oggi si sono dimostrate errate, sono state attuate dalle diverse direzioni (e non dai precari). Le vorrei quindi chiedere che tipo di provvedimenti ha intenzione di attuare nei confronti dei vertici di tutte le direzioni che nei diversi anni hanno proceduto al rinnovo del contratto di tali precari. Concorderà infatti con me che l'opinione pubblica reputi indispensabile sia colpire i responsabile sia evitare il ripetersi di un inefficiente utilizzo di risorse pubbliche.

  • In base a quale principio di legalità il suo assessorato è arrivato a valutare che per la Regione Abruzzo è più conveniente, sia da un punto di vista economico che di performance lavorativa, mandare via gli attuali precari per assumerne nuove energie?

  • Infine l'ultima domanda: le procedure concorsuali di cui parla, saranno per posti a tempo determinato o per tempo indeterminato? Nella caso fosse vera la prima ipotesi la pregherei di spiegare in base a quale valutazioni economiche e di gestione del personale lei è arrivata a valutare che i nuovi precari saranno, da un punto di vista economico e di qualità del servizio offerto ai cittadini, più convenienti degli attuali precari.

 

Confido in una sua celere risposta che renda più chiaro ai lettori il contenuto del suo intervento.

Inoltre la ringrazio in anticipo della collaborazione e la saluto distintamente.

 

 

 

Enrico Sevi

 


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