Don Milani torna a scuola e Agnus dei delle imprese

18 aprile 2008 - puntata numero 85

18 Aprile 2008   17:14  

Nella puntata 85 di MAGAZINE 99 la prima edizione dell l'agnus dei delle imprese che a partire da quest'anno il premia artigiani imprenditori che si sono particolarmente distinti per la loro capacità di competere e innovare, mantenendo alta la qualità del prodotto. A seguire le iniziative della Casa della Pace e dell'Arci dedicate a Don Lorenzo Milani, il parroco di Barbiana maestro degli utimi e promotore dell'obiezione di coscienza al servizio militare.

 

 

 

AGNUS DEI DELLE IMPRESE

di Filippo Tronca 

 

 

 

L' Agnus dei è l'immagine biblica del sacrificio e della redenzione, nel '500 fu il simbolo della magnifica arte della Lana. Nella versione dello sgargiante tondo Della Robbia è il simbolo della Confartigianato dell'Aquila. Inciso su una medaglia d'oro l'agnus dei è a partire da quest'anno il premio che viene conferito ad imprenditori che si sono particolarmente distinti per la loro capacità di competere e innovare, mantenendo alta la qualità del prodotto.Cinque commercianti, cinque artigiani cinque industriali, che rappresentano la vitalità di un settore che in provincia dell'Aquila conta 4.477 imprese ed oltre 7200 addetti. Riconoscimento anche al presidente della Cassa di risparmio Antonio Battaglia. Vulcanico demiurgo dell'Agnus dei delle imprese il presidente di Confartigianato Luigi Lombardo. La splendida giornata è state anche l'occasione di riflettere sulle prospettive e le problematiche del settore.
Meritano di essere citati tutti i premiati: la professoressa Dora Arduini, per aver formato generazioni di studenti della Scuola d’Arte Aquilana e fato conoscere l’antica e nobile arte della rameria. Ezio Baronio, per aver costituito, in età assai giovanile, un’azienda di installazione d’impianti elettrici, in una zona dell’Abruzzo aquilano con scarsa vocazione imprenditoriale. Ivenza Baruffa, donna che gestire con rare doti imprenditoriali, un’azienda di autotrasporti.
Antonio Battaglia, presidente della cassa di risparmio del'Aquila, per i finanziamenti a tasso agevolato che il suo istituto di credito eroga alle imprese artigiane. Claudio Antonelli, per aver costituito un’azienda artigiana leader nel settore della produzione della pasta fresca alimentare, utilizzando una filiera di prodotti di alta qualità ed innovandone continuamente la produzione. Proseguiamo la carrellata: Enrico Donati merita l'Agnus dei per esser riuscito con la sua azienda edile a conquistare il mercato romano, Enzo Imprescia, che nel solco della tradizione orafa abruzzese ha creato gioielli unici ed irripetibili. Giulia Marini,, settore sartoria in stile, grande sostenitrice del consorzio Coperfidi Abruzzo. Il consulente finanziario Domenico Macera, che ha diffuso l’idea della mutualità fra gli artigiani ed i commercianti, Giuseppe Taffo e Antonio Rainaldi, per aver dato vita ad un importante società artigiana nel settore della lavorazione del marmo e della pietra. Carlo Taddei, per aver creato, partendo da un’impresa artigiana impegnata nella sub-fornitura industriale, il ragguardevole gruppo industriale Edimo. Ha ritirato il premio il figlio Danilo Taddei. Infine sono stati insigniti con l'agnus dei Annamaria Bonanni, per la vitalità della sua antica azienda artigiana, che produce torrone tenero al cioccolato, Tahmasebi Feriduon, commerciante di articoli orientali e di antiquariato, Massimo Trippitelli, per aver salvaguardato, con la propria attività, l’esistenza di uno dei più antichi forni aquilani, Benedetto Zappa, per aver dato vita, negli anni del dopoguerra, ad un’azienda artigiana nel settore delle costruzione edili. Concludiamo l'elenco dei premiati con Antonio De Santis, artigiano del cuoio, la cui bottega è in città un istituzione ma ancor prima un luogo dell'anima. Con l'Opra in man cantando, è questo il titolo del bel volume di Luigi Lombardo, presentato proprio in occasione della giornata dell'Agnus dei: uno scrigno con dentro parole ed immagini che raccontano l'immensa ricchezza dell'artigianato abruzzese, che non è solo un indice economico che gonfia il Pil, ma ancor prima la storia di popoli, individui e delle loro mani, capaci di plasmare la materia per partorire forme che arricchiscono di bellezza e significato il mondo. Segrete assonanze ha il vero artigianato con la musica e e la gioia del cantare. Lo hanno ricordato nella sala Giovanni Paolo II, la straordinaria ed antica voce de tenore aquilano Clemente Franciosi, il debutto dell' 'Orchestra giovanile da camera della Confartigianato diretta da Stefano Fonzi, il popolarissimo comico N'Duccio, che ha chiuso la kermesse, sottolineando con la sua trascinante simpatia, che un vero artigiano ha sempre il sorriso che illumina il volto. Ed è questo che distingue il suo lavoro da quelli che ben poco commercio hanno con la passione e la creatività.

 

 

DON LORENZO TORNA A SCUOLA

di Filippo Tronca

Correva l'anno 1954 don Lorenzo Milani arrivò a Barbiana, minuscolo paese del Mugello, confinato lì dalle autorità ecclesiastiche. Era un prete scomodo perchè professava l'obiezione di coscienza alla leva militare, a quei tempi obbligatoria. A Barbiana Don Milani aprì una scuola rivoluzionando il metodo d'insegnamento e l'idea di stessa di scuola, per renderla a misura delle esigenze e dei sogni dei suoi poverissimi alunni figli di contadini. Aveva una consapevolezza Don Milani: occorre restituire le parole ai poveri per far valere i loro diritti, la libertà ai giovani per farli pensare con la loro testa. L’obbedienza cieca, Per Don Milani, non è una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, un modo per non ritenersi responsabili, anche quando per obbedire ad ordine si si uccide un altro uomo. A quarant'anni dalla morte di Don Milani i suoi testamenti spirituali “Lettera ad una professoressa”, Lettera ai giudici, “Lettera ai cappellani militari", sono stati proposti, in una libera interpretazione teatrale a cura del Centro di resistenza culturale Il Trebbo, all' Istituto tecnico geometri e all'aula magna dell'Università a L'Aquila, alla sala Sala Spirito santo ad Avezzano, all'Auditorium Annunziata a Sulmona. L'iniziativa è della Casa della Pace della Provincia dell'Aquila e dell'Arci servizio Civile.

In Lettera ad una professoressa, scriveva Pasolini, c'è anche una straordinaria riflessione sulla poesia, che nasce dall'indignazione e dalla rabbia e attraverso una metamorfosi interiore si trasforma in amore. Per troppi ragazzi questo processo si blocca oggi davanti ad uno schermo, nella distruzione seriale di avatar e mostriciattoli nel corso dei video games. La parola, quella parola che per Don Milani era la leva per trasformare il mondo, si contrae fino a scomparire negli acronimi inviati freneticamente via sms. Importante dunque proporre ai giovani e dentro le scuole, momenti di teatro che alla fiction contrappongono una finzione che è una realtà più profonda e vera.

Scriveva Don Milani: "Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.” Le giornate aquilane dedicate al parroco di Barbiana sono state l'occasione, per l'Arci, di promuovere ancora una volta attraverso il teatro, il servizio civile, ovvero l'obiezione di coscienza che porta a servire la Patria in modo non violento, in un esperienza alternativa al servizio militare.

 




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