Sfogliando i quotidiani di questi giorni ci si rende conto che la situazione di violenza su donne e bambini sta diventando veramente preoccupante. C’è chi dice che le percentuali non siano affatto aumentate, ma che sia il solito allarmismo di una stampa antigovernativa.
Ma qualcosa non torna. Sembra infatti che telegiornali e quotidiani siano diventati bollettini di guerra; donne stuprate in branco, bambini violentati anche dentro le mura domestiche, violenza in casa di uomini contro mogli o fidanzate o mamme che portano anche alla morte delle stesse vittime. Venerdì 6 Marzo leggevo della ragazza milanese stuprata nel bagno di un supermercato. Ci pensate, un supermercato, un luogo pubblico frequentato in tutte le ore del giorno da decine e decine di persone.
La povera ragazza di 23 anni, scesa dall’autobus a Lambrate, un quartiere periferico di Milano, viene seguita da un uomo fin dentro il supermercato, la ragazza non si accorge di nulla finché il suo aggressore non la costringe ad entrare nel bagno dell’esercizio commerciale sotto la minaccia di un coltello abusa sessualmente di lei. Dell’uomo si sono perse le tracce. Prendendo spunto da questo fatto di cronaca e da tutti gli altri precedenti, il capo dello Stato Giorgio Napolitano celebrando la “Festa della donna” al Quirinale, sabato 7 Marzo ricorda le innumerevoli vicende che vedono le donne come vittima, nel nostro paese e nel resto del pianeta: "In una parte del mondo in modi orribili e barbarici; in Italia verso donne italiane o straniere, non fa differenza, ad opera di stranieri o di italiani, non fa differenza" ed in occasione della festa della donna, tiene a precisare che "Le violenze contro le donne, gli stupri e tutte le forme di molestia, di vessazione, di persecuzione nei confronti delle donne" rappresentano "l'ombra piu' pesante di tutte" all'interno del "panorama generale a cui ci richiama l'8 marzo".
La violenza sessuale è punita, nell’ordinamento italiano dall’art. 609 bis del codice penale: “Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali: 1) abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento dei fatti; 2) traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona. Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.
Data la precipitosa situazione in cui versiamo in questo ultimo periodo, il 23 Febbraio 2009 Il Presidente della Repubblica ha emanato il decreto n. 11 avente ad oggetto “Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza e di contrasto alla violenza sessuale”.
Ma ciò che la legge può fare, la sanzione che può infliggere non riesce comunque a colmare il vuoto che si crea nella vita e nella mente delle persone che subiscono violenze così umilianti.
Come fare per aiutarle? Quali mezzi sono presenti sul nostro territorio per aiutare queste donne in grave difficoltà?
Ho avuto la possibilità, in questi giorni, di conoscere e parlare con una donna, la dott.ssa Karin Sorgi, presidente della Cooperativa sociale Leonardo con sede ad Avezzano, che si è resa con la sua attività capofila di un progetto contro la violenza davvero importante in un momento di poca serenità per tutte le donne. A lei ho posto alcune domande per capire di cosa tratta il suo illustre progetto.
Buongiorno Karin, parliamo di un problema molto grande che colpisce la donna da sempre ma che in questi ultimi tempi appare davvero difficile da arginare. So che lei con la sua cooperativa sociale Leonardo, sta operando in seno ad un progetto. Ci può spiegare di cosa si tratta?
Buongiorno a lei, mi fa molto piacere poter parlare di questa grande iniziativa, anche per iniziare a far conoscere alle persone di cosa si tratta. Le spiego: la Cooperativa sociale Leonardo, capofila del progetto, con sede ad Avezzano via Copernico 46, in partenariato con la Comunità Montana Valle Roveto, Comunità Montana Marsica 1, Comunità Montana Valle del Giovenco, l’Onap (Osservatorio nazionale abusi psicologici), l’IPA (International Police Association), la Cooperativa sociale XXIV Luglio, la Cooperativa sociale Nuovi Orizzonti Sociali di L’Aquila, entro il 25 marzo 2009 attiverà il POUA – Protocollo Operativo Unico Antiviolenza” nel territorio della Marsica e della provincia dell’Aquila.
Da chi è finanziato il progetto e quale è lo scopo concreto di esso?
Il progetto è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità (Largo Chigi –Roma) ed ha come obiettivo finale di contrastare, gestire e tentare di prevenire tutte le forme di violenza di genere mediante l’attuazione di un Protocollo Operativo Unico che coinvolge i diversi attori sociali.
L’obiettivo generale è il miglioramento delle procedure gestionali di segnalazione, presa in carico e gestione di casi di violenza, per offrire alla vittima, minore o adulta, la risposta più adeguata e tempestiva. Destinatari saranno le vittime di ogni forma di violenza di genere su donne e minori, italiane, straniere e di minoranza etnica, omosessuali, disabili, anziane, migranti, e malate croniche.
Cosa succede alle donne dopo aver subito una violenza?
Dopo un'aggressione sessuale, la donna può vivere reazioni di diverso genere. È importante notare che non c'è una risposta univoca al trauma. Alcune donne reagiscono immediatamente, altre dopo molto tempo. Alcune donne rimangono traumatizzate, altre recuperano prima. Nelle prime fasi, molte donne riferiscono stati di
Shock, confusione, ansia, insensibilità, intorpidimento.
Ed è per questo motivo che dopo una violenza la donna deve essere sostenuta psicologicamente, ed il nostro progetto punta anche a questo.
Mi spieghi meglio come si articola il “POUA – Protocollo Operativo Unico Antiviolenza” che ricordiamo sarà operativo dal 25 Marzo 2009.
Allora, il progetto POUA si articola attraverso 3 azioni :
Innanzitutto è in fase di attivazione una centrale Operativa che mediante un numero verde antiviolenza attivo 24 ore su 24 raccoglie le segnalazioni da parte di vittime di violenza di genere, minori e adulte e da parte di tutte le agenzie pubbliche e private presenti sul territorio (Forze dell’ordine, Servizi Sociali, Sanitari, Associazioni, medici, volontariato, cittadini, ecc.). Le segnalazioni vengono raccolte e analizzate da Operatori Sociali che intervengono sul posto dell’emergenza entro 60 minuti dalla segnalazione e ne valutano la fondatezza e la gravità predisponendo altresì un programma di intervento specifico e individualizzato. La risposta alla segnalazione varia in base alle necessità e alle emergenze del caso specifico e può prevedere il collocamento e accoglienza della vittima presso i centri di Pronta Accoglienza, l’allontanamento dal contesto familiare, l’invio e la presa in carico presso i professionisti dello Sportello Unico Antiviolenza, l’attivazione e definizione programmata del servizio di Assistenza Domiciliare Donna ecc. Saranno inoltre operativi sul territorio d’azione 3 sportelli donna in cui è possibile avere assistenza legale e psicologica. All’interno dell’azione verranno attivati corsi di autodifesa personale.
Contestualmente all’attività del protocollo operativo saranno avviate delle campagne di sensibilizzazione, di formazione, giornate antiviolenza, mirate all’abbattimento del muro dell’insensibilità, soprattutto verso la violenza intrafamiliare e l’abuso psicologico.
Verrà altresì creato un centro di osservazione sul territorio (Osservatorio Donna) che dirigerà ricerche, indagini, interviste e rilevazioni significative volte a quantificare e qualificare le varie forme di violenza di genere, i risvolti che essa determina a livello societario, economico e culturale, e che svilupperà e sperimenterà procedure unificate e standardizzate e diffonderà gli elaborati dopo averli raccolti in una apposita documentazione fruibile agli interessati.
Mi sembra che non avete lasciato nulla di non organizzato e soprattutto che siate sostenuti da persone addestrate al lavoro delicato che andranno a svolgere, complimenti. Mi dica qualcosa di più su questi tre obiettivi spiegandomi anche i destinatari di ognuno di essi.
Certo, parliamo di 3 obiettivi progettuali,
Il primo di carattere “strategico e applicativo” che consiste nel contrastare e gestire la violenza di genere, per la prevenzione dell’emarginazione, per la riabilitazione e il reinserimento sociale, mediante un Protocollo Operativo Unico AntiViolenza gestito secondo modalità operative standard e che conta sulla presenza di n. 3 centri di Pronta Accoglienza, n. 3 Sportelli Unici Antiviolenza, di un servizio di Assistenza Domiciliare Donna specifico, di un servizio di inserimento e inclusione sociale che faciliti l’accesso delle vittime ai servizi presenti sul territorio, di un servizio “Cerca Lavoro”, di un servizio di “Credito Rosa”, di Corsi di Autodifesa Personale e di un Osservatorio Donna.
I destinatari sono tutte le donne adulte e minori vittime di violenza di genere e sessuale.
Il secondo concerne obiettivi “culturali ed informativi” che come ho accennato anche prima ha come scopo la sensibilizzazione e l’ informazione per la diffusione di una comune sensibilità per i bisogni e i diritti delle vittime e l’acquisizione di maggiore conoscenza delle varie forme di violenza di genere e sessuale, mediante seminari, corsi di formazione, giornate studio. I destinatari sono i professionisti del settore e la comunità tutta.
Il terzo è un obiettivo cosiddetto “territoriale” che ha come scopo la creazione dell’Osservatorio Donna volto a rispondere costruttivamente alla creazione di una banca dati sul fenomeno della violenza a livello territoriale, fruibile da terzi. Il destinatario di questo terzo obiettivo è la Comunità tutta.
Le sono grata per la sua disponibilità e a nome di tutte le donne ringrazio lei e i suoi collaboratori per ciò che state facendo per il territorio della provincia di Avezzano e L’Aquila, ovviamente spero ci terrà informati di tutte le iniziative che porrete in essere.
Sicuramente le farò sapere. Grazie tante per l’attenzione.
Francesca Aloisi