La situazione dell'Inter, invece di migliorare, è addirittura peggiorata. Il pari col Parma segna forse il momento più basso della gestione Mancini che oggi si prende i fischi dello stadio ed è costretto a prendere atto della crisi nerazzurra. Domani niente vacanze per i giocatori che sono tutti convocati alle 8.30 ad Appiano Gentile. Il tecnico è deluso e sconsolato, ma soprattutto auspica una rivoluzione per diventare finalmente competitivi e lottare per lo scudetto la prossima stagione.
"Non ho rimpianti ad aver scelto l'Inter. È arrivata la chiamata e ho accettato. Mi spiace che la situazione anziché migliorare sia peggiorata ma ora dobbiamo solo lavorare. Ci sono annate che iniziano male e finiscono peggio. L'anno prossimo? Bisogna fare una rivoluzione per cambiare le cose...", ammette Mancini a fine partita.
"Avevamo iniziato bene - aggiunge -, abbiamo fatto gol ma poi ci sono state alcune cose che non mi sono piaciute. La prestazione è stata sottotono, continuiamo a concedere troppo. Non c'è stata cattiveria, nessun mordente e non va bene. Domani ci alleniamo, annullate le vacanze di Pasqua, non ce le meritiamo e anche i fischi sono giustissimi. Vogliamo ritrovarci". Anche oggi Mancini ha cercato di trovare inutilmente una soluzione sostituendo due giocatori nel reparto offensivo: Kovacic per Puscas e Podolski al posto di Felipe per un'Inter più aggressiva.
"Quando non si riesce a trovare una soluzione , si cerca di cambiare. Shaqiri non mi ha convinto, ma non solo lui. Prendere una squadra in corsa è sempre difficile, alterniamo buone partite a cattivi match, ma ci sono annate in cui deve andare tutto storto e continua ad andare storto". Infine smentisce le voci di un suo possibile ritorno al Manchester City la prossima stagione: "Premesso che non è una cosa vera quella uscita sulla stampa, noi lavoriamo per un grande club come l'Inter e dobbiamo sempre dare tutto"
Inter sprofonda tra fischi, solo pari col Parma - Pasqua amara per Mancini che domani convoca tutti di primo mattino ad Appiano Gentile. L'Inter è in crisi, non riesce più a vincere, nemmeno contro il Parma fallito e ultimo in classifica. Pioggia di fischi a San Siro, tifosi delusi dalla prova senz'anima e senza qualità dei nerazzurri che non vincono dallo scorso 23 febbraio. Difficile dare torto al pubblico: l'allenatore si prende tutte le responsabilità e invoca una rivoluzione, anche Guarin non cerca alibi: "Deve esserci rabbia e vergogna in ognuno di noi. È da cambiare l'atteggiamento, eravamo assenti nel primo tempo, è un fatto più di testa che tecnico o tattico". Conquistare un posto in Europa è ormai impossibile. L'Inter avanza lentamente e va a 38 punti, solo decima in classifica. Contro la peggior difesa del campionato, l'Inter trova il gol solo con una determinante deviazione di José Mauri su tiro di Guarin. Gli emiliani ottengono il pari con Lila al 44' ed è un punto che vale oro e ripaga i gialloblu per la dignità e l'impegno dimostrati nonostante la difficile situazione societaria. Una prestazione di cuore e tenacia, contro un'Inter spenta e involuta. E il pari sta quasi stretto a Donadoni che fa i complimenti alla sua squadra: "Questi ragazzi non meritano quello che gli sta accadendo. Sono stati bravi contro un avversario di qualità". Senza Icardi squalificato, Mancini sorprende tutti e schiera Puscas dal 1' al fianco di Palacio. A Podolski vengono concessi solo gli ultimi venti minuti di gara, una bocciatura netta per il tedesco reduce da un gol con la propria nazionale. Scelta ardita che non ripaga il tecnico. Il reparto offensivo non incide. La difesa barcolla e incassa sempre un gol di troppo. Tanti gli errori commessi da Shaqiri, Palacio dà il massimo ma sono pochi i palloni giocabili e soffre l'assenza di Icardi. Guarin non è lucido e Brozovic non riesce a garantire la solita qualità al centrocampo. Ad inizio ripresa Mancini sostituisce Puscas con Kovacic e cambia ancora modulo optando per il 4-2-3-1. Ma il sistema di gioco non fa la differenza. L'Inter inizia la partita con un atteggiamento poco aggressivo, è lenta e macchinosa. Anche Mancini dalla panchina chiede più velocità negli scambi. Al 13' buon lavoro di Puscas che sfrutta un'uscita avventurosa di Mirante, ma Shaqiri non ne approfitta. Dopo qualche tentativo senza esito, al 25' Guarin prova il tiro dalla distanza: deviazione di José Mauri e Mirante spiazzato. Un vantaggio non meritato che dura poco più di un quarto d'ora. Ai padroni di casa manca grinta, ne ha di più Mancini che dalla panchina zittisce un polemico Shaqiri e anche qualche tifoso in tribuna. Al 36' Puscas subisce un contatto in area, Peruzzo lascia correre, qualche dubbio per un possibile rigore. Con il passare dei minuti il Parma prende coraggio e capisce di poter approfittare dell'atteggiamento spento dei nerazzurri. Infatti al 44' arriva il gol del pari: cross di Varela e Lila batte Handanovic di testa. Nella ripresa il risultato e il comportamento dell'Inter non cambiano. Alcuni errori difensivi spaventano San Siro, come quello di Juan Jesus al 13' su Varela. Poche emozioni e le occasioni che i nerazzurri costruiscono a fatica non vengono concretizzate. Il Parma potrebbe anche vincere sfruttando l'inconsistenza dei padroni di casa che non trovano la forza di reagire e forse non ne hanno la qualità. Ha ragione Mancini: "Serve una rivoluzione per cambiare le cose. Sono l'allenatore e mi prendo le responsabilità. È stata una prestazione sotto tono". E per questo il tecnico cancella le vacanze di Pasqua: domani tutti a lavoro per ritrovare almeno lo spirito di finire a testa alta il campionato