I dipendenti del call center Tecnocall hanno organizzato una doppia mobilitazione a L'Aquila, con un sit-in di fronte alla sede della Prefettura seguito da una partecipazione alla seduta di insediamento del Consiglio Provinciale presso Palazzo Margherita.
L'iniziativa di protesta è parte di una più ampia mobilitazione che coinvolge tutti i siti produttivi dell'azienda a livello nazionale. La manifestazione si è svolta in concomitanza con un incontro inizialmente programmato, ma successivamente annullato, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
A L'Aquila, oltre 100 lavoratori si trovano a rischio di perdere il loro impiego a causa dell'assenza della clausola di salvaguardia, cancellata nel decreto Energia durante il passaggio dal mercato tutelato a quello libero.
I lavoratori, attraverso una dichiarazione, sottolineano l'urgenza della situazione, descrivendo le ore come "drammatiche e decisive". Riferiscono che le aste svolte per assegnare i clienti del servizio di maggior tutela, assistiti in parte dai lavoratori di Tecnocall, potrebbero generare nuove problematiche sociali, disperazione e povertà.
Nella dichiarazione, i dipendenti cercano sostegno unanime e forte da parte degli attori coinvolti, richiamando all'azione le istituzioni locali e la politica. Sottolineano che non è più sufficiente una vicinanza di facciata e chiedono un impegno reale e risposte concrete.
I lavoratori insistono sulla necessità di un sostegno collettivo e territoriale da parte di tutti, affermando che nessuno può sentirsi immune dalle responsabilità. Invocano un impegno immediato, sottolineando che la partita va vinta tutti insieme o saranno tutti responsabili.