Doppio problema per la "D'Annunzio": stangata Bper in arrivo e bilancio approvato senza ok revisori

Due grane non da poco, quella che a breve potrebbero abbattersi sull'Università "Gabriele D'Annunzio" di Chieti-Pescara, alle prese con una probabilissima stangata ed un bilancio monco.

Secondo alcune fonti vicine alla Banca Popolare dell'Emilia-Romagna, infatti, l'istituto di credito sarebbe prossimo ad inviare all'ateneo un decreto ingiuntivo di circa 11 milioni di euro, dopo aver ricevuto diffida a farlo da parte del Cus Chieti.

La questione ha le proprie radici negli anni passati, precisamente il 20 dicembre 2010 ed il 23 maggio 2011, allorché la "D'Annunzio", con due atti distinti, si impegnò a dare una fidejussione di 23 milioni di euro in favore del Cus, che a sua volta il successivo 17 giugno contrasse con la Bper un mutuo di 11 milioni di euro e, al contempo, coinvolse l'Università con l'accettazione della cessione del credito e una garanzia fidejussoria di pari entità.

All'incirca una settimana fa, però, il Cus decise di passare al contrattacco, inviando alla Bper una formale diffida a notificare una decreto ingiuntivo all'Ateneo, sulla base del fatto che la banca è in possesso di un "diritto" dal valore di 11 milioni cedutogli dallo stesso Cus, imponendo quindi di fatto all'istituto di domandare alla "D'Annunzio" la restituzione degli 11 milioni di garanzia fidejussoria.

Una questione già di per sé complessa, cui come se non bastasse va ad aggiungersi il problema del bilancio 2013 che, a quel che risulta, sarebbe stato approvato senza il fondamentale parere dei revisori dei conti, i quali qualche giorno dopo l'accaduto avrebbero richiesto alla ragioneria dell'Ateneo alcuni documenti.

I revisori, ottenuta tale documentazione, si sarebbero quindi soffermati in modo particolare su una perenzione di 11 milioni di residui passivi alla quale non corrisponderebbe la creazione di un fondo equivalente da parte dell'Ateneo, un ipotetico paracadute per il passivo che potrebbe essere domandato indietro.