Doppio vitalizio da consigliere e da parlamentare: diamoci finalmente un taglio

25 Novembre 2011   11:15  

Il consigliere regionale (ed ex-parlamentare) di Rifondazione Maurizio Acerbo propone il taglio dei doppi vitalizi. 

''Vi sembra normale che se una persona ha ricoperto la carica di consigliere regionale e quella di parlamentare percepisca entrambi i vitalizi? A me no.

Per questo ho presentato un progetto di legge che interviene su un fenomeno che ha giustamente suscitato diffusa indignazione: il doppio vitalizio.
Il nostro Consiglio Regionale dell’Abruzzo è uno dei pochissimi che ha deciso, con la legge regionale n. 36 del 21 ottobre 2011, l’abolizione dei vitalizi a partire dalla prossima legislatura regionale.

Dato che la legge approvata non interviene sui più di cento vitalizi che la Regione già eroga né su quelli che giungeranno a maturazione in futuro è comunque necessario disciplinare la questione del doppio vitalizio.

La mia proposta di legge cancella una situazione insostenibile sul piano etico ed economico relativa alla possibilità di cumulare il vitalizio di ex-consigliere regionale con quelli relativi ad altre cariche pubbliche.

Insomma se un ex-consigliere regionale matura il vitalizio anche in qualità di parlamentare non percepirà più entrambi i trattamenti come accade attualmente.

 Con il mio progetto di legge si interviene sulla materia, con integrazione alla legge regionale 40/2010, prevedendo il divieto di cumulo dell’assegno vitalizio con altro analogo trattamento spettante per cariche elettive.

Anche chi ritenga giusto l’istituto del vitalizio per i parlamentari e i consiglieri regionali dovrà convenire che difficilmente si può giustificarne la sommatoria.
Infatti secondo l’autorevole opinione della stessa associazione ex-parlamentari “l’indennità e il vitalizio, strettamente connessi nella loro funzione di garanzia della libertà di deliberare” sarebbero “conseguenza diretta del dettato costituzionale, come previsto dagli articoli 67 e 69.

Il vitalizio non è una pensione, ma un’assicurazione rivolta a garantire anche nel futuro l’indipendenza del parlamentare cessato dal mandato ed è fondata su un principio di mutualità e quindi con il concorso di contribuzioni solidali”.

 L’eliminazione del doppio vitalizio non preclude in alcun modo la “garanzia della libertà di deliberare”.

A garantire “anche nel futuro l’indipendenza del parlamentare” o del consigliere regionale dovrebbe essere sufficiente un solo vitalizio, altrimenti se ne dovrebbe dedurre che chi ha ricoperto o ricopre soltanto una delle due cariche istituzionali non può e non ha potuto esercitare in piena libertà il proprio mandato.

La credibilità delle istituzioni repubblicane e, più in generale, la fiducia nel metodo democratico dipendono anche e soprattutto dall’autorevolezza di chi riveste cariche pubbliche.

Confido che la proposta sia accolta positivamente dall’intero Consiglio Regionale e costituisca uno stimolo anche per un Parlamento che con atteggiamenti a dir  poco irresponsabili sta alimentando un clima di ostilità popolare verso le istituzioni democratiche.

Nel corso degli anni, i privilegi accumulati dal ceto politico hanno progressivamente ingenerato nella cittadinanza un sentimento “anti-casta” di cui non si possono lamentare i caratteri, spesso qualunquistici, se non ci si impegna in una drastica azione di riforma della politica all’insegna della sobrietà.''


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