Dove è finita la vergogna?

Un'aquilana contro Piccone

25 Giugno 2010   10:16  

Cara Redazione.

Vi scrivo dopo aver meditato sulla giornata di ieri che per L’Aquila è stata Storica nonostante la sua lunga vita. Dopo aver visto con orgoglio la città di Federico II conquistare con i suoi colori nero verdi la Capitale portando con un atto di forza davanti all’opinione pubblica il caso disperato di una città morente, ho ascoltato con sgomento le esternazioni del senatore Piccone (giustamente messo in fuga dalla folla durante il consiglio comunale) che ha accusato il nostro sindaco di incompetenza perché non avrebbe ancora speso 2 miliardi messi a disposizione dal Governo.

Questa dichiarazioni infamanti sono state trasmesse solo da Tv uno e gli aquilani che ancora si informano sanno benissimo che sono una menzogna colossale e il sindaco dovrebbe denunciarlo per aver buttato ancora una volta fango su una popolazione in ginocchio a cui il senatore di Celano voleva togliere anche il Capoluogo.

Il politico in questione che è dovuto fuggire in senato per non rispondere delle aberranti accuse senza fondamento, non è un ometto di mezz’età fuggito da un Centro Psichiatrico, ma il rappresentante più importante del Pdl in Abruzzo ed è quello che ha deciso di mettere un emerito sconosciuto a capo della Provincia dell’Aquila in un momento storico cruciale per la città.

A questo punto mi domando: dove è andato a finire il sentimento della Vergogna???!!! Senza la vergogna l’uomo si trasforma in una Bestia che non sa distinguere il Bene dal Male, la Verità dalla Menzogna tutto è concesso perché abbiamo eliminato completamente il valore  morale.  Visto che le dichiarazioni del presidente della provincia dell’Aquila Del Corvo (nato da una costola del sen. Piccone) concordano con quelle di Cialente che ribadiscono che i soldi veri e non virtuali per la ricostruzione non sono mai arrivati, mi chiedo se oltre alla perdita della Vergogna ci sia anche una Dissociazione di Personalità nel volto bifronte del Pdl abruzzese.

Cari Aquilani vi pare che in un momento così tragico in cui anche il servizio pubblico censura le nostre proteste dobbiamo sopportare anche questa piaga??? Coloro che dovrebbero rappresentare le nostre esigenze al Governo e chiedere qualche giusta concessione al Re d’Italia sono ormai ridotti alla dissociazione di personalità e ad un’umanità infima perché spogliata del vitale sentimento della vergogna!!!

Un’aquilana che ama disperatamente la sua città.                      

Francesca Catenacci


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