Dragaggio al porto, i lavori continuano dopo nuove analisi

06 Aprile 2011   15:08  

Il sindaco Albore Mascia su lettera al Provveditorato per analisi fanghi per dragaggio

“Per consentire la prosecuzione del dragaggio del porto canale di Pescara senza soluzione di continuità servono subito nuove analisi dei sedimenti. Lo ha deciso la Commissione di Valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo e se ne è fatto portavoce il sindaco in una nota urgente indirizzata al Provveditorato alle Opere pubbliche, dopo aver ricevuto il parere della stessa Regione Abruzzo in merito alla Via richiesta per l’escavazione di altri 10mila metri cubi di sabbia, da sommare alla seconda tranche da 7mila metri cubi attualmente in corso, una Via subordinata proprio alla disponibilità di esami aggiornati dei fanghi. A questo punto attendiamo l’adozione di misure amministrative specifiche da parte del Provveditorato che ieri ha inviato una nota garbata per avocare a sé ogni azione e disposizione relativamente allo svolgimento del dragaggio stesso”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia intervenendo sul ‘caso’ del dragaggio del porto canale.

“Innanzitutto – ha ripercorso il sindaco Albore Mascia – in Comune è pervenuto il parere di Verifica di assoggettabilità ambientale emesso dal Comitato di Coordinamento regionale per la Valutazione di Impatto ambientale che si è riunito lo scorso 30 marzo per esprimersi circa la richiesta di estensione del parere favorevole all’escavazione, espresso per i primi 9mila metri cubi di sabbia già autorizzati, anche ai rimanenti 10mila metri cubi, quest’ultimi coperti dal finanziamento di 1milione 900mila euro erogati direttamente dal Provveditorato. Nel proprio parere il Comitato ha sottolineato la necessità di aggiornare l’esame dei sedimenti, ricordando che gli ultimi campionamenti disponibili e l’ultima caratterizzazione eseguita dall’Arta, risalgono addirittura al 2009. Per tale ragione il Comitato ha espresso ‘parere favorevole alla presa d’atto con prescrizione, ossia va prevista una nuova campagna di monitoraggio da concordare nei modi e nei tempi con l’Arta al fine di valutare la granulometria dei materiali e la variazione della qualità dei contaminanti rispetto al progetto esaminato’. Il Comitato ha dunque esplicitato che ‘la presente autorizzazione si intende valida nel caso in cui la condizione degli elementi contaminanti fosse migliorativa rispetto a quella esaminata; nel caso invece di peggioramento degli elementi contaminanti il progetto va risottoposto alla Commissione di Via’”. Ricevuta la nota, indirizzata anche alla società Deme Enviromental Contractors Dec di Roma, proprietaria del macchinario giunto dal Belgio per la lavorazione dei fanghi, alla Direzione della Protezione civile, all’Arta, al Presidente della Provincia di Pescara, al prefetto D’Antuono, al Ministero delle Infrastrutture-Provveditorato Opere pubbliche, alla Direzione Marittima e al Presidente della Camera di Commercio, il sindaco Albore Mascia ha subito inviato una lettera indirizzata al Provveditore alle Opere pubbliche Donato Carlea, al Capo Ufficio del Provveditorato Fabio Riva, al Responsabile del Procedimento l’ingegner Minenza, oltre che alle Istituzioni locali: “Come noto – si legge nella nota firmata dal sindaco Albore Mascia – il secondo appalto dei lavori di dragaggio del porto canale di Pescara, relativo alla rimozione di 17mila metri cubi di materiale, per un importo totale di 1milione 900mila euro, è stato scisso in due tranche, per la prima delle quali, riguardante 7mila metri cubi, è stata già rilasciata l’autorizzazione da parte del Comitato di coordinamento regionale per la valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo. Per quanto riguarda la seconda parte degli interventi, che prevede l’escavazione di ulteriori 10mila metri cubi, la competente Direzione regionale ha espresso parere favorevole di massima alla loro effettuazione, ponendo tuttavia come prescrizione che preliminarmente ai lavori siano effettuate opportune analisi, da concordare nei tempi e nei modi con l’Arta, necessarie ad accertare se la condizione degli elementi contaminanti sia mutata rispetto ai precedenti monitoraggi, che risalgono a due anni fa. Come auspicato nel corso dell’ultima riunione tenutasi a Pescara, si dovrebbe procedere con estrema urgenza a richiedere ai laboratori specializzati l’offerta economica per la nuova caratterizzazione delle acque del fiume, dando così la possibilità a chi sta operando di trovarsi nelle condizioni di proseguire nei lavori senza soluzione di continuità, qualora le analisi dovessero risultare in linea o migliorative rispetto alle precedenti. Nel caso in cui al contrario dovesse riscontrarsi un peggioramento delle condizioni degli elementi contaminanti, si chiede di voler provvedere di conseguenza, sottoponendo nuovamente il prospetto alla competente Commissione”. “A questo punto – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – ci attendiamo l’adozione degli atti conseguenti da parte del Provveditorato ricordando che Pescara sta ancora vivendo l’emergenza dell’insabbiamento dei fondali del porto canale. E intanto già stamane il Provveditore Carlea mi ha inviato una nota in cui sostanzialmente ribadendo come lo stesso Provveditorato ‘con azioni efficaci e risorse economiche provenienti dai propri programmi di bilancio, ma originariamente destinati a opere diverse da quelle del dragaggio del porto di Pescara, è riuscito a fronteggiare una situazione di emergenza creando i presupposti per risolverla, una situazione di emergenza generata da fattori che a tutti possono essere attribuiti, ma non certo al Provveditorato, sottolineando il sostegno avuto dalle altre Istituzioni e in particolare dal Comune di Pescara e dal Prefetto’, ha ribadito che ‘è il Provveditorato alle Opere pubbliche, attraverso le figure del Responsabile unico del procedimento e del Direttore dei lavori, che deve impartire disposizioni all’impresa appaltatrice. Questo non esclude che altre Istituzioni possano segnalare al Provveditorato eventuali loro esigenze nell’interesse della città, dei suoi cittadini e di coloro che operano all’interno del porto di Pescara. E di tali segnalazioni si terrà sempre conto,  quando ciò è tecnicamente ed economicamente possibile’. Il Comune prende atto di tale disposizione, che del resto mai avevamo contestato, anzi ribadendo a più riprese come, in tale circostanza, il Comune non abbia purtroppo alcun potere né ruolo se non quello di essere da pungolo nei confronti delle Istituzioni che fungono da stazione appaltante e hanno responsabilità chiare e precise nel portare avanti un intervento che riveste un carattere di assoluta urgenza e indifferibilità per Pescara”. Intanto nella mattinata odierna il Presidente della Commissione consiliare Armando Foschi ha effettuato un sopralluogo sul molo di levante verificando che “stamane il macchinario giunto dal Belgio ha iniziato a effettuare il trattamento dei fanghi già dragati ed entro ventiquattro ore dovrebbe essere svuotata la vasca di accumulo posta sempre sul molo di levante. L’impresa ha sostenuto che già domani, o al più tardi giovedì, il pontone potrà riprendere il largo per portare avanti l’escavazione dei 7mila metri cubi di fanghi già autorizzati”.

 

 

 


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