Il WWF chiede l'accesso agli atti a 4 enti sul mancato utilizzo dell'esistente vasca di colmata e su quella che sarebbe in progetto.
Il WWF Abruzzo ha avanzato venerdì scorso richiesta di accesso agli atti ad ARTA, Provveditorato alle Opere Pubbliche, Ministero dell'Ambiente e Capitaneria di Porto di Pescara sulla questione delle vasche di colmata e del dragaggio. Gli incredibili ritardi che si stanno verificando per individuare una soluzione praticabile alla questione del dragaggio sono del tutto inconcepibili, considerando anche l'ammontare delle risorse pubbliche destinate a risolvere la situazione. Per il WWF è inspiegabile che una vasca di colmata già esistente, utilizzata nel recente passato proprio per stoccare i sedimenti derivanti dal dragaggio del porto, non sia immediatamente svuotata e messa a norma per essere riutilizzata per accogliere i sedimenti dragati in un momento così difficile per il Porto di Pescara. L'uso della vasca di colmata esistente era ed è l'unica strada percorribile in tempi rapidi per dare una risposta alle esigenze del porto. WWF e Associazioni Armatori da dicembre 2011, quindi da ben 9 mesi, chiedono di percorrere questa soluzione. Cosa ha impedito e tuttora impedisce l'avvio dei lavori di svuotamento di questa vasca esistente? Inoltre, se è vero che tale vasca dovrà comunque essere messa in sicurezza prima o poi, appare evidente che anche economicamente conviene puntare su questa soluzione, raggiungendo due obiettivi in un'unica operazione. Dalle notizie apparse sulla stampa, anche con dichiarazioni discordanti di progettisti e amministratori, sembrerebbe che, invece, si stia puntando sulla costruzione di una nuova vasca di colmata a mare.
E' possibile che la realizzazione di una seconda vasca, che deve essere sottoposta a Valutazione di Impatto Ambientale, appaltata e poi realizzata, possa rappresentare una soluzione più rapida dello svuotamento di quella già esistente? Si tratta, ribadiamo, di una vasca posta a pochi metri dal punto di attracco delle navi che si occupano dei dragaggi che comunque dovrà essere bonificata con l'uso di fondi pubblici. Il WWF spera con questo accesso agli atti di chiarire le motivazioni e le responsabilità alla base di tale mancato utilizzo e delle scelte che si stanno facendo sul futuro del porto. Ora gli enti hanno 30 giorni per consentire l'accesso.