Dramma Morosini: adeguare gli stadi per i portatori di handicap

18 Aprile 2012   18:42  

"La morte di Piermario Morosini ha riproposto la questione del problema sicurezza dello stadio di Pescara, nella zona riservata ai disabili. E' necessario che la sua morte insegni qualcosa a tutti noi".

Lo dice Claudio Ferrante, presidente di "Carrozzine Determinate Abruzzo", che sottolinea la mancanza di quei livelli di sicurezza "indispensabili a una persona con disabilita'".

Ferrante, promotore in citta' di alcune manifestazioni pubbliche per richiamare l'attenzione delle istituzioni sui problemi di chi vive in carrozzella, spiega che "persone disabili sono state sistemate tra la tribuna e la curva nord, (in una gabbia di ferro) senza via di fuga, se non l'ascensore, ma le elementari norme sulla sicurezza indicano di non prendere l'ascensore in caso di emergenza.

Tra l'altro questo impianto puo' caricare solo due carrozzine per volta mentre i tifosi disabili sono mediamente sessanta a partita".

"E poi, ancora - denuncia Ferrante - non e' mai stata fatta una esercitazione per l'evaquazione del settore disabili, ne' ci sono cartelli informativi con indicazioni sui luoghi di raccolta.

E' una vergogna - prosegue - aver progettato la ristrutturazione di uno stadio 'moderno' senza aver tenuto conto che anche le persone con disabilita' hanno il diritto di partecipare agli eventi sportivi senza rischiare la propria incolumita'". Ferrante lancia poi una proposta: "intitolare alla memoria di Morosini il settore disabili dello Stadio Adriatico "Cornacchia", ma solo quando sara' completamente messo in sicurezza.

Speriamo che l'esperienza di vita di Piermario, contrassegnata dalla disabilita', sia da monito per tutti e che la sua tragica morte costituisca l'elemento propulsivo per portare a termine la messa in sicurezza del nostro settore".


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