Draquila, Conservatorio Praga, tasse, Gabrielli saluta L'Aquila

Puntata numero 175

13 Maggio 2010   14:55  

IN QUESTO NUMERO DEL MAGAZINE 99:


- DRAQUILA A PIAZZA DUOMO, A SEGUIRE DIBATTITO

Anteprima a L'Aquila del docu-film di Sabina Guzzanti ''Draquila - L'Italia che trema'' che dal 7 maggio arriva nelle nelle sale cinematografiche e sarà in cartellone come evento speciale al Festival di Cannes.

Il tendone di piazza Duomo era gremito all'inverosimile, tanti gli applausi. Non si sono registrate, per ora, contestazioni da parte di altri cittadini che considerano il film una strumentalizzazione del terremoto, e una visione falsata e faziosa di ciò che è accaduto in questi mesi. Particolarità della proiezione erano gli stessi spettatori stipati sotto il tendone, una parte di aquilani che hanno vissuto sulla propria pelle, nel bene e nel male, la tragedia del terremoto e del post-terremoto che è solo agli inizi, e che ha tante verità, che è giusto e legittimo raccontare fino in fondo, senza censure e limitazioni. Anche le verità più scomode e, pensa qualcuno, controproducenti per il buon nome dell'Italia nel mondo.

Il film della Guzzanti si ispira alla lezione del regista americano Michael Moore, che ha raccontato impietosamente la devastazione di New Orleans a causa dell'uragano Katrina e dei tanti errori umani nella fase della prevenzione e della prima emergenza. Draquila è il distillato di centinia di ore di riprese, cui si aggiungono immagini inedite in particolare della notte del terremoto fornite dal sito ww.abruzzo24ore.tv.

Il film la sintesi di mesi di interviste ad aquilani testimonial di se stessi, nelle tendopoli, nelle loro case sventrate e abbandonate, negli alberghi, negli appartamenti del progetto CASE, nei giardini pubblici occupati, nei camper, intorno ai ruderi della loro città presidiata e distrutta, che raccontano le loro speranze e le loro paure.

Protagonista di questo film, esplicitamente di parte, è poi la partecipazione e l'attivismo dei comitati cittadini, ma anche di solitari intellettuali come lo storico Raffaele Colapierta, che spiega perché lui da casa sua in zona rossa non è voluto andare via, declinando l'aiuto e il salvataggio di ''dieci omaccioni'' della Protezione civile che lo volevano portare di forza in un albergo della costa.

E la vecchina terremotata che all'invito di trasferirsi in ospizio, suggerisce in schietto dialetto aquilano alla psicologa della Protezione civile di mandarci sua madre all'ospizio.

E anche il giornalista Giustino Parisse, che nel momento forse più commuovente del film, racconta come è stato lui stesso, dopo l'ultima forte scossa premonitrice in quella maledetta notte, a rassicurare i suoi figli poi morti sotto le macerie, ad invitarli a rimettersi a dormire e a strare tranquilli, perché si era fidato, come tutti, delle rassicurazioni della Protezione civile, del professor Boschi, di Gian Michele Calvi e degli altri ''esperti'' della Commissione Grandi Rischi che avevano escluso la possibilità di terremoti distruttivi e imminenti. E l'architetto Antonio Perrotti, il professor Antonello Ciccozzi, urbanisti, intellettuali che spiegano perché le palazzine del progetto CASE costano uno sproposito, sono montati su piastre antisismiche inutili, e che si potevano trovare soluzioni più economiche, per tutti, e soprattutto che non avrebbero devastato per sempre il territorio.

Compaiono nel film anche i famigerati container, che sia Bertolaso e che Bruno Vespa vedono con il fumo negli occhi. Non quelli dell'Irpinia, ma quelli di nuova generazione con cui si realizzano le case dello studente in Olanda e alberghi a quattro stelle a Dubai e costano molto meno di un appartamento di pari metri quadri del Progetto CASE con il vantaggio di essere removibili e riutilizzabili.

O i giovani aquilani terremotardi che protestano e si indignato perché non è possibile entrare nelle tendopoli e parlare con i loro con-cittadini. O il sindaco Massimo Cialente, che proprio all'inizio del film brancola nel buio della sua città devastata e ad un certo punto crede pure di riconoscere il suo gatto. E gli aquilani in esilio negli alberghi, che hanno nostalgia del loro orto e delle loro galline abbandonate. E gli aquilani che sono ospitati negli appartamenti caldi, confortevoli e super-accessoriati del progetto CASE, ne tessono le lodi e ringraziano di cuore il Governo e il presidente Berlusconi.

La tesi di fondo del film è limpidamente manichea e visceralmente anti-berlusconiana: per il presidente del consiglio Berlusconi il terremoto aquilano è stato un grande successo, mediatico in primo luogo, perché gli ha consentito, con la complicità della propaganda delle televisioni da lui controllate, di mantenere alto il consenso e di distrarre gli italiani dagli scandali sessuali e giudiziari che continuano a piovergli addosso.

Al Cavaliere non viene risparmiato proprio nulla: dalle sue gaffe internazionali, alle intercettazioni della notte con Patrizia D'Addario nel lettone di Putin ai dubbi sulle origini del suo patrimonio, con la testimonianza di Massimo Ciancimino e del giudice Antonio Ingroia.

Il terremoto secondo il teorema della Guzzanti è stato poi per Berlusconi, un grande successo economico, perché, sostiene la Guzzanti, chi è venuto a L'Aquila ad aiutare, prima di tutto ha aiutato se stesso, consolidando un sistema affaristico -politico, a cui, lascia intendere la Guzzanti, non è estraneo il Vaticano e anche la criminalità organizzata che in Italia fattura 120 miliardi di euro l'anno, ed investe molto in cemento.

Nel film continue sono poi le bordate alla Protezione civile, una macchina, secondo l'autrice regista, che elargiscemiladri di euro in  appalti e senza controllo, un meccanismo criminogeno, come dimostrerebbe lo scandalo del G8 della Maddalena, e le inchieste che hanno portato in carcere i cosiddetti imprenditori della cricca, che orbitavano intorno agli appalti gestiti dalla Protezione civile

A seguito di questo film si riaccenderanno i riflettori sull'Aquila dove, pensano molti italiani, tutto è stato risolto, e dove, afferma legittimamente  il capo del Protezione civile Guido Bertolaso, molti sono orgogliosi di aver aiutato tempestivamente i terremotati aquilani, dimostrando di far parte di un paese unito e solidale.

E i riflettori a Cannes si riaccenderanno nel bene e nel male anche sull'Italia. Le polemiche, questo è certo divamperanno per molto tempo. Ma si potrebbe commentare: è la democrazia bellezza. L'importante è che poi, comunque la si pensi, si mantenga qui a L'Aquila un atteggiamento costruttivo, visto che c'è da ricostruire appunto un' intera città e tante esistenze sospese, evitando l'ideologizzazione del terremoto. Riconoscere le cose buone e utili che si fanno e anche che sono state fatte, e nello stesso tempo criticare senza fare sconti a nessuno ciò che non funziona o dovrebbe funzionare diversamente.

La ricostruzione non è infatti un film, con a seguire acceso dibattito.

(F.T.)

 

- AL "CASELLA" LA MOSTRA SUI 200 ANNI DEL CONSERVATORIO DI PRAGA

Compie 200 anni il conservatorio di Praga, il più antico dell'Europa centrale e fra i primi del vecchio continente, che da ieri è gemellato con il conservatorio "Alfredo Casella" dell'Aquila con il quale da anni condivide scambi culturali.
L'esibizione di alcuni fra i migliori allievi cechi e aquilani ha aperto l'esposizione allestita a L'Aquila sulla storia del conservatorio di Praga.

(M.S.)

 

  Il primo luglio si avvicina...

- RESTITUZIONE TASSE: L'AQUILA RISCHIA DI VOLARE NEL BARATRO

Se entro brevissimo tempo il governo non interverrà, a L'Aquila sarà la catastrofe economica e sociale. Questo il disperato appello del sindaco Massimo Cialente del parlamentare Giovanni Lolli e della consigliera provinciale Pd Stefania Pezzopane. Dal primo luglio infatti cittadini e imprese del cratere sismico aquilano dovranno ricominciare a pagare tasse e imposte, compresi gli arretrati al 100% per la quota del 2009 in 60 rate. e per la quota del 2010 in sei rate. E ancora bollette, multe, le rate del mutuo sospese e per di più maggiorate dagli interessi. Ciò significa ad esempio che un lavoratore dipendente dovrà sborsare ogni mese più della metà del suo stipendio,

Ecco la simulazione relativi a tre livelli di contribuzione di un dipendente pubblico.

 

reddito lordo annuo: 30mila euro

reddito mensile netto senza restituzione: 1619 euro

reddito mesile netto con restituzione tasse e imposte: 840 euro

reddito lordo annuo 20mila euro

reddito mensile netto senza restituzione: 1.146 euro

reddito mensile netto senza restituzione tasse e tributi: 702 euro

reddito lordo annuo 15mila euro

reddito mensile netto senza restituzione: 907 euro

reddito mensile netto senza restituzione tasse e tributi: 628 euro

Per un dipendente privato e un pensionato appartenente ala stessa fascia di reddito, eil calcolo è proporzionale.

 

Questa la simulazione per i pensionati

reddito lordo annuo: 30mila euro

reddito mensile netto senza restituzione: 1761 euro

reddito mensile netto con restituzione tasse e imposte: 1134 euro

 

reddito lordo annuo 20mila euro

reddito mensile netto senza restituzione: 1.235 euro

reddito mensile netto senza restituzione tasse e tributi: 892 euro

 

reddito lordo annuo 15mila euro

reddito mensile netto senza restituzione: 971 euro

reddito mensile netto senza restituzione tasse e tributi: 765 euro

I pensionati e i lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e che hanno mantenuto il lavoro, sono in Italia una categoria di lavoratori relativamente privilegiate e se hanno messo da parte i soldi per far fronte alle scadenze del primo luglio, potrebbero reggere botta. La situazione diventa invece molto più grave per altre categorie di lavoratori: gli autonomi senza più lavoro e negozio, i tanti precari parasubordinati e le migliaia di aquilani che hanno perso il lavoro che, non avranno nessuna possibilità di pagare. Per molte aziende significherà poi il fallimento.

Ad oggi, nel solo Comune dell'Aquila 2.000 sono i cassintegrati, 5.000 coloro che sono in disoccupazione, 2.900 coloro che hanno perso definitivamente il lavoro.

Gli aquilani vogliono pagare, spiegano poi Lolli, Cialente e la Pezzopane, ma non tutto insieme: Ecco dunque le richieste che saranno al centro di una battaglia e mobilitazione fuori e dentro le istituzioni: rinegoziazione e congelamento dei mutui immobiliari, fino a quando l'immobile non venga almeno ristrutturato, cancellazione dei protesti e congelamento della restituzione dei finanziamenti e dei prestiti per cinque anni in particolare per le aziende daneggiate dal sisma. Per il pagamento delle tasse e imposte si chiede un analogo trattamento adottato nel post- terremoto del Molise, 30 mesi di sospensione, e dell'Umbria, restituzione dopo 12 anni e solo del 40% dell'importo.

Infine il sindaco Cialente lancia l'allarme: il governo ci trasferisce i soldi con il contagocce, son sappiamo più come pagare le autonome sistemazioni, le ditte che hanno lavorato ai puntellamenti,  i traslochi e le ristrutturazioni, gli interventi anche di normale amministrazione, come ad esempio il rifacimento degli impianti sportivi su cui sono state montate le tendopoli.

Il Comune dell'Aquila comunque intende fare la sua parte e, annuncia Cialente saranno cancellate le multe a partire dal 2004.

Della drammatica situazione sarà interessato personalmente il sottosegretario Gianni Letta, che inseme al capo della protezione civile Guido Bertolaso, sarà oggi pomeriggio a L'aquila per partecipare alla cerimonia di consegna del nuovo asilo nido 'Casetta fantasia' donato dall'Ipost, Ente di assistenza dei lavoratori delle poste.

(F.T.)

 

   Il prefetto diventerà vice di Bertolaso

- GABRIELLI: L'AQUILA RIMARRA' NEL MIO CUORE E NELL'AGENDA DEL PAESE

Tredici mesi di lavoro senza un giorno di ferie. E' un bilancio tutto sommato positivo quello di Franco Gabrielli, prefetto dell'Aquila dal sei aprile 2009. Ha vissuto l'anno primo dopo il terremoto che ha sconvolto il capoluogo, e da venerdì sarà a Roma al dipartimento della Protezione civile dove sarà vice di Guido Bertolaso0.
Inizia così un periodo di affiancamento che stando alle previsioni lo porterà ad assumere nin prima persona la guida del dipartimento entro la fine dell'anno. Anche se con un diplomatico "non mettiamo il carro davanti ai buoi" non conferma questa ipotesi.
Salutando la città assicura che L'Aquila rimarrà nel suo cuore ma soprattutto nell'agenda del Paese.
Sull'attività svolta nella fase dell'emergenza dice: il paese ha dato una grande prova di serietà. Respinge al mittente ogni accusa di militarizzazione durante il periodo delle tendopoli e aggiunge: quello delle infiltrazioni malavitose è un rischio reale, che non proviene solo dal Meridione.

(MS)


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