"Draquila" proiettato a Bruxelles, polemiche all'Europarlamento

01 Giugno 2010   16:09  

Forti polemiche a Bruxelles per la proiezione del film di Sabina Guzzanti "Draquila-L'Italia che trema", organizzata per questa sera al Parlamento europeo da due eurodeputati italiani, Sonia Alfano dell'Idv e Rosario Crocetta del Pd. Al termine della proiezione del film, che gia' ha fatto molto discutere in occasione della sua presentazione al Festival del cinema di Cannes, e' in programma un dibattito con la stessa regista e produttrice. Mentre la comunita' italiana della capitale europea si divide fra "guzzantiani" e "filogovernativi" e discute animatamente anche su internet, Mario Mauro del Pdl ha denunciato in una conferenza stampa l'operazione, definendola "ottusa" perche' "provoca un danno irreparabile all'immagine del nostro paese. Penso che il caso dell'Aquila sia un esempio positivo e non negativo, in cui il governo ha operato presto e bene". Il film contiene "false accuse" al governo Berlusconi: particolarmente "inaccettabile e subdola", secondo l'europarlamentare, e' quella di aver "plagiato il popolo abruzzese". Quanto ai promotori dell'iniziativa, il loro scopo "e' quello di continuare a creare occasioni di discussione al Parlamento europeo sul tema della liberta' di stampa in Italia e della manipolazione dell'informazione prendendo spunto, in questo caso, dall'interpretazione reale della gestione dell'emergenza terremoto in Abruzzo".

"Oggi a Bruxelles vedremo all'opera i sostenitori del 'tanto peggio tanto meglio", afferma in una nota l'eurodeputata Pdl Licia Ronzulli a proposito della proiezione di 'Draquila' di Sabina Guzzanti. "Alla Guzzanti, con il suo squallido film che gioca su una grande tragedia, alla Alfano o a Crocetta - aggiunge - non interessa far vedere cio' che e' accaduto realmente a l'Aquila, ovvero l'opera immediata di un governo e della sua Protezione civile che, in tempi brevi, hanno garantito fondi internazionali per la ricostruzione, la salvaguardia dei monumenti e un tetto sicuro a tutti i terremotati. A questi professionisti della disinformazione - conclude - non importa nulla dell'immagine dell'Italia. Per loro anche la menzogna va bene, purche' si getti fango su Berlusconi".


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