Droga: colpita banda italo-albanese, 19 arresti

10 Marzo 2009   12:29  

E' scattata nelle prime ore del giorno un'operazione antidroga della squadra mobile di Pescara per l'esecuzione, su disposizione della Procura, di 19 arresti. Si tratta di italiani e albanesi che facevano arrivare a Pescara grossi quantitativi di droga per poi distribuirla sul territorio. L'operazione di oggi rappresenta un nuovo filone di quella eseguita il 10 febbraio e denominata 'Nuova Oltralpe', che ha sgominato un'organizzazione per lo spaccio di sostanze stupefacenti e portato al sequestro preventivo di beni per oltre un milione di euro su disposizione della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila. Le misure cautelari eseguite questa mattina sono state disposte dal gip del Tribunale di Pescara, Guido Campli, su richiesta del pm Barbara Del Bono. Gli indagati sono complessivamente 35. Tra gli arrestati di oggi ci sono anche i fratelli Gargivolo, noti in citta' nel mondo della droga, finiti in carcere insieme alla madre e alle mogli.

Gli arresti di oggi (di cui 17 gia' eseguiti e altri due ancora da eseguire nei confronti di due albanesi) sono avvenuti tra Pescara, le provincia di Chieti e Teramo. Gli indagati, secondo la squadra mobile, si occupavano di ricevere la droga per poi smistarla tra Pescara e Chieti, ma l'organizzazione approvvigionava, attraverso canali diversi, anche la Puglia e le Marche. La sostanza stupefacente, che arrivava da Durazzo, finiva prima nelle mani dei vari referenti che l'organizzazione aveva in Italia e da questi passava agli spacciatori, compresi quelli abruzzesi. Pescara, quindi, era un punto di arrivo e non di transito dei carichi di droga. La polizia ritiene che in due o tre mesi il gruppo abbia movimentato oltre 200mila euro, come corrispettivo di 20 chili di eroina, di cui quasi sette sono stati intercettati e sequestrati dalla squadra mobile che ha eseguito due arresti in flagranza. I pagamenti a favore degli albanesi avvenivano attraverso la 'Western Union' per cui i vari passaggi di soldi sono stati sempre documentati, anche se a riscuotere il denaro erano dei prestanomi. Quello smantellato oggi, e' stato spiegato in conferenza stampa, e' il secondo livello dell'organizzazione. Il primo livello, che agiva in Albania, era quello piu' alto e dettava le regole, definendo tempi, modi e prezzo dello stupefacente. Proprio in merito alle regole ne erano state fissate tre dal capo albanese di primo livello: non svelare informazioni a nessuno, non fare uso delle sostanze e rimanere sempre insospettabili. Per questo l'operazione di oggi e' stata denominata 'Tre regole'.


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