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I precari vanno tutelati. Lo abbiamo detto e ripetuto nei numerosi incontri e, lo abbiamo soprattutto spiegato a coloro che non comprendono le reali ragioni di un concorso pubblico nel quale l’esperienza acquisita non è un valore da poco.
Sappiamo che il Ministro Barca ha finalmente compreso le ragioni di questi giovani che hanno maturato sin qui, la dovuta esperienza per essere pronti alla sfida della ricostruzione già iniziata.
“L’Aquila agli aquilani” recitava lo slogan dei precari al corteo della Perdonanza. Lo condividiamo e aggiungiamo “a L’Aquila per gli aquilani”, vista la presenza di numerosi giovani precari provenienti anche da fuori territorio. Questo infatti, dovrà essere il reale motivo e, la giusta ragione di un concorso sul quale si è fatta tanta demagogia e nel quale si è valutato in pieno l’impatto che esso avrà con la ricostruzione del Capoluogo.
Riteniamo logico, oltre che corretto come prassi concorsuale, che quanti abbiano già svolto selezioni pubbliche a L’Aquila per operare fattivamente nel dopo terremoto, vengano salvaguardati con i criteri che la legge prevede, nella massima trasparenza e regolarità, offrendo peraltro ogni legittima possibilità a coloro i quali intendano partecipare alla selezione, consapevoli che dovranno operare in un territorio flagellato dal sisma e dove non ci sarà la solita “corsa al posto pubblico” ma la partecipazione ad un concorso pubblico che offre lavoro.
A L’Aquila c’è bisogno di grande operosità e sacrificio. Non abbiamo bisogno di offrire a nessuno il “biglietto” per l’ingresso nella Pubblica Amministrazione dove poi rincorrere facili carriere e trasferimenti immediati.
Con questo ci auguriamo che alle promesse seguano i fatti e gli impegni sul riconoscimento della professionalità sin qui maturata. Percorso questo già avviato ma che dovrà essere sancito nel concorso in itinere, perché si possa ottenere il miglior obiettivo raggiungibile.
Il Presidente della Terza Commissione
Adriano Durante (Cattolici Democratici)
