E dopo il rimpasto la maggioranza dimagrisce...

11 Febbraio 2011   13:15  

E' maretta nel centro destra in regione Abruzzo a seguito del rimpasto che ha visto l'ingresso di Giuliante e De Fanis. I malumori sono interni anche al Pdl, che ancora non nomina un nuovo capogruppo. Per di più l'Mpa e Fli di fatto sono ora fuori dalla maggioranza, ed anzi dopo il diktat di Berlusconi: ''Via i finiani e gli ex-alleati da tutte le giunte locali!!'', lavorano ancor più alacremente a creare in tempi bevi un terzo polo che coinvolgerà salvo sorprese i consiglieri Antonio Menna (Udc) Giorgio De Matteis (Mpa), Berardo Rabbuffo, Emilio Nasuti, Daniela Stati  (Fli), Gino Milano (Api), e con ogni probabilità anche Luciano Terra ex-Udc ramingo in consiglio e per ora fermatosi al gruppo misto.

A conti fatti fanno 7 voti, che sommati ai 15 voti del centro-sinistra, significano un possibile fronte di opposizione di ben 22 voti. La maggioranza è lì ad un soffio, a quota 24, sommando i voti dei consiglieri Pdl e i due e determinanti voti  di Rialzati Abruzzo.

Una coalizione quella del terzo polo che ancora formalmente non esiste, ma che in Regione Abruzzo è già determinante nelle commissioni, con la possibilità di paralizzare l'attività legislativa del consiglio in un momento drammatico per la nostra Regione, chiamata a riforme epocali e come tali anche impopolari ( a destra e manca)

Un esempio si è avuto ieri in seconda commissione, dove è mancato il numero legale. Il Pd non si è fatto sfuggire l'occasione per attaccare: '' Una maggioranza latitante, assente, ed irrispettosa del ruolo conferitogli dai cittadini si è presentata questa mattina alla seduta della II Commissione Lavori Pubblici ed ha poi abbandonato i lavori facendo mancare il numero legale - affermano i consiglieri del Pd Caramanico, D'Amico, Di Pangrazio e Ruffini - inoltre è stato accertato che la Commissione non era valida in quanto non era stato modificata la composizione che da Regolamento deve tener conto della presenza di tutti i gruppi consiliari. Il consigliere regionale Terra risultava in Commissione quale rappresentante del gruppo Rialzati Abruzzo mentre era noto a tutti l'annuncio del Presidente Pagano in Consiglio regionale del passaggio dello stesso Terra al Gruppo Misto''.

Incalza il capogruppo dell'Udc, Antonio Menna: '' Non solo in consiglio regionale, ma ora anche nelle commissioni si va diffondendo il virus del numero legale, questa, casomai ce ne fosse stato bisogno, è la prova evidente del fallimento del rimpasto di giunta, o presunto tale, operato dal presidente Chiodi 15 giorni fa. Un rimpasto che, stando ai fatti, ha versato solo sale sulle ferite già evidenti nel Pdl''.

Ma le grane per il presidente e pluricommissario Gianni Chiodi arrivano anche dalla macchina burocratica, dopo gli attacchi ai dirigenti e sindacati in Commissione d'inchiesta parlamentare.

La Direr, federazione nazionale dei dirigenti delle Regioni risponde in una durissima nota: ''Chiediamo un incontro urgente a Chiodi dopo le accuse della sub commissaria Baraldi che si è scagliata contro la struttura regionale in modo bieco e vile per giustificare la sua incapacità ad individuare problemi e soluzioni per la disastrosa situazione in cui versa la sanità regionale.

Invece di insultare il personale la Baraldi deve spiegare quali iniziative sia riuscita a portare a compimento per risolvere i problemi reali della sanità. L'incapacità della Baraldi è anche dimostrata dal contenzioso che ha prodotto a causa di atti illogici ed illegittimi prontamente censurati dalla magistratura amministrativa''.

FT


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