INTERVISTA AL PRESIDENTE FEDERCONSUMATORI ABRUZZO - Il caso della carne di maiale avvelenata dalla diossina proveniente dalI' Irlanda e venduta, in rassicuranti confezioni, anche nei banconi frigo di alcuni supermercati italiani, riporta d'attualità una domanda: è sicuro il cibo che mangiamo? Possono stare tranquilli i consumatori?
Per quanto riguarda l'Abruzzo pare di si. Allo stato attuale non risultano essere stati effettuati sequestri sul territorio regionale. Dal Ministero non è cioè arrivata l'allerta al Servizio veterinario regionale, che cooordina a sua volta i controlli delle Asl. E non è arrivato nessun campione da analizzare all' Istitituto zooprofilattico di Teramo, che è un centro di referenza proprio per la diossina negli alimenti.
Vigilano sulla sicurezza alimentare anche i Nas e l'UIvac il di Pescara, un servizio del Ministero specializzato nel controllo delle carni comunitarie.
Insomma, nessuna partita di carne suina, nè tanto meno bovina proveniente dall'Irlanda, è arrivata in Abruzzo.
I controlli a monte pare abbiano funzionato, la tracciabilità delle carni si è rivelato un'efficace strumento per individuare le partite contaminate, sequestrate ad esempio in Campania, Emilia Romagna e Veneto. Aldo Grasselli, segretario della Sivemp, societa' italiana dei veterinari pubblici ha questa mattina confermato: "I consumatori possono stare tranquilli - afferma - perche' dopo l'allerta i controlli sono a tappeto, e tutta la carne che trovano in tavola e' certificata."
In Abruzzo però le associazioni dei consumatori, in particolare Federconsumatori, lamentano che a distanza di una settimana dall'allarme non è pervenuta una comunicazione ufficiale da parte degli organi competenti e così come testimoniano le tantissime telefonate pervenute ai centralini delle associazioni, i consumatori non si fidano, non si sentono sicuri, e l'incertezza rischia di danneggiare, ironia della sorte, anche il mercato locale di carne genuina e di sicura tracciabilità. Il Codacons chiede a sua volta di avviare subito ulteriori controlli in tutta Italia, Abruzzo compreso, in particolare su zampone e cotechino, sulla base del principio di precauzione.
42 SEQUESTRI IN TUTTA ITALIA
Sono 89 le partite di carne suina importate in Italia dall'Irlanda a partire da settembre, da quando cioe' e' scattato l'allarme diossina. Lo ha reso noto il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che ha annunciato che 42 di queste partite sono state gia' rintracciate e sequestrate. "Contiamo in brevissimo tempo - ha detto - di trovarle e sequestrarle tutte". "Delle 42 partite di carne sequestrate - ha specificato la Martini - 23 sono state trovate in Lombardia, una in Calabria, una nella Provincia autonoma di Trento, 8 in Emilia Romagna, 6 in Veneto, una rispettivamente in Lazio, Puglia e Basilicata. Tutte rinvenute presso i grossisti, prima del commercio al dettaglio". Infatti, ha spiegato la Martini, "i Nas ieri hanno proseguito i controlli sui supermercati, effettuandone 120 e non reperendo tramite la documentazione degli esercizi stessi carne suina di origine irlandese". Nel frattempo "stiamo intensificando i controlli alle frontiere sulle carni bovine irlandesi, sebbene non ci siano ancora disposizioni in questo senso dall'Unione europea". Il sequestro, ha spiegato il sottosegretario, e' a scopo cautelativo: "L'importante e' bloccarle ed evitare che finiscano sulle tavole degli italiani. Poi valuteremo se e come effettuare le analisi". In ogni caso, nessun rischio per cotechino e zampone natalizio: "Questi prodotti - ha rassicurato la Martini - vengono lavorati diversi mesi prima della commercializzazione, e quelli sul mercato provengono da carni lavorate prima dell'1 settembre, cioe' la data stabilita dall'Unione europea dopo la quale c'e' il rischio di contaminazione". Intanto, appello del Codacons: "Non comprate per le prossime festivita' cotechino e zampone", e' l'invito rivolto ai consumatori italiani. "Il Governo deve muoversi, non c'e' piu' tempo da perdere, e deve emettere un decreto urgente che imponga subito l'etichetta di origine sulle carni suine commercializzate in Italia - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi -. In attesa che cio' avvenga, e per tutelare la salute dei cittadini, invitiamo i consumatori a non acquistare nei prossimi giorni di festa cotechini e zamponi in vendita nel nostro paese, e a sostituire tali prodotti con altre carni". Ferma la replica del sottosegretario Martini: "Non condivido questo appello. Questi allarmismi fanno male all'economia italiana". E' dello stesso avviso la Cia, confederazione nazionale agricoltori: "No ad allarmismi ingiustificati che possono provocare dannose psicosi; carne bovina, prosciutti, salumi, zamponi e cotechini venduti in Italia sono sicuri". E i veterinari rassicurano: "Da quello che ci risulta il problema diossina non esiste". Secondo Aldo Grasselli, segretario della Sivemp, "non c'e' alcuna probabilita' che a Natale si trovino in tavola un prodotto contenente diossina".
Dal quotidiano La Repubblica