ELEZIONI: CORRISPONDENTI ESTERI,CAMPAGNA NOIOSA; ACCORDO CERTO

18 Marzo 2008   16:09  

Dibattito noioso, programmi molto simili tra loro, troppa distanza tra classe politica e gente comune, sistema gerontocratico, mancanza di volti nuovi: a un mese dal voto del 13 e 14 aprile, il quadro della campagna elettorale italiana tracciato dai corrispondenti della stampa estera è impietoso, stando a quanto appurato da SherpaTv attraverso i pareri di alcuni analisti, in particolare gli inviati in Italia di alcune tra le più autorevoli testate giornalistiche estere.

Tra quanti commentano l'attualità politica del nostro Paese figurano quindi Ian Fisher del New York Times (Usa), Antonio Pelayo di Antena Tres (Spagna), Philippe Visseyrias di France2 (Francia), Heinz Fischer della Frankfurter Allgemeine Zeitung (Germania), Jennifer Grego del Financial Times (Regno Unito), Alexej Bukalov dell'Itar-Tass (Russia) e Menachem Gantz di Yedioth Ahronoth (Israele). E' molto diffusa tra gli osservatori stranieri la percezione che, chiunque sia il vincitore (Berlusconi è in cima ai pronostici), l'intesa con l'avversario sarà inevitabile. Ma è l'aspetto critico, più dei pronostici su chi vincerà, ad emergere nettamente dalle analisi dei giornalisti esteri, un'analisi che ci invita a riflettere. Secondo gli intervistati il Paese è stanco.

"Siete un Paese gerontocratico, la classe politica spagnola è molto più giovane", sostiene il corrispondente di Antena Tres Pelayo, mentre per il collega americano del New York Times, Fisher, il sistema politico italiano soffre di scarso dinamismo nei processi di nascita e affermazione di una nuova classe politica. "La leadership del Paese è lontana dalla gente, cui sembra mancare la percezione, diffusa invece nell'elettorato americano, di poter fare la differenza, di poter cambiare le cose. Gli italiani, in definitiva, sono stanchi di entrambi gli schieramenti", dice il corrispondente del NYT. La "mancanza di valori morali" colpisce invece la corrispondente del Financial Times, Jennifer Grego, la quale rileva la forte presenza di candidati al Parlamento con cause pendenti.

"Incomprensibile", inoltre, per i francesi la presenza di liste "monotematiche come quella di Giuliano Ferrara". Oltralpe, questo tema sarebbe inconcepibile: "Nessuno mette in discussione il diritto di una donna ad abortire". Infine, secondo i corrispondenti esteri l'Italia ha bisogno di riconquistarsi uno spazio di primo piano nella comunità internazionale. "E' un paese che ha ancora molto da dire", chiosa e conclude, ottimista, il corrispondente russo Alexey Bukalof.

(AGI)


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