ESCLUSIVO - Lo sciame sismico faceva paura in Prefettura, ecco il documento

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15 Maggio 2012   09:13  

Eccolo il documento che abbiamo anticipato ieri sera e che tanto ha destato la curiosità dei lettori e degli "addetti ai lavori" una lettera ufficiale, un fax datato 2 aprile 2009 in cui il vice prefetto aggiunto Gianluca Braga dirigente dell'area 5 della Prefettura e responsabile per questo della Protezione civile, Difesa civile e coordinamento del soccorso pubblico, allertava tutti i referenti di funzione degli enti preposti alla Protezione Civile e al dirigente della Stessa della Provincia dell'Aquila (al tempo il dirigente Franco Fucetola del settore Ambiente ndr.).

Parole che non lasciano scampo a fraintendimenti:

nell'eventualità che contingenze legate a gravi eventi calamitosi, in particolare sismici, non consentano il raggiungimento e/o l'utilizzo della Sala Operativa presso la Prefettura, con il conseguente trasferimento, preventivamente segnalato, in altra idonea struttura.

Chiaro era il timore, nel perdurare dello sciame sismico, che quell'edificio potesse essere dichiarato inagibile.

Traspariva e traspare ancora la paura che vivevano gli impiegati della Prefettura in quei giorni, il timore che quell'edificio potesse non reggere sopratutto dopo che molti palazzi, anche pubblici, furono dichiarati inagibili successivamente alle scosse del 30 e 31 marzo.

In Prefettura si preparavano al peggio ben quattro giorni prima della scossa devastante del 6 aprile, ma lo facevano comunque con "le mani legate", in assenza di un Prefetto titolare, in assenza di una chiara inagibilità del palazzo stesso.

Alla luce del documento la domanda che ci poniamo è come si è potuto permettere, come il Governo ed il Ministro degli Interni dell'epoca (il leghista Maroni) ha permesso un regime di vacatio conclusosi solo nel momento della tragedia con la chiamata frettolosa, ma questa volta risolutiva, di Franco Gabrielli.

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