Econews. Arriva il nuovo chewing-gum biodegradabile

Nei supermercati londinesi è già in vendita

02 Aprile 2009   14:28  
Ricordate quelle fastidiosissime gomme da masticare attaccate sotto le scarpe, ai vestiti, o peggio appiccicate ai capelli dopo una bella dormita nel parco sotto il primo sole primaverile? Tutto superato, grazie all'invenzione del primo chewing gum biodegradabile.  
Ambientalisti, amanti del walking cittadino, bidelli snervati dall'irriverente tenacia delle gomme spiattellate furtivamente sulle sedie a mò di scherzo o sotto i più discreti banchi di scuola, mamme imbestialite per gli eterni residui plastici trovati in lavatrice dopo il bucato, possono tirare tutti un sospiro di sollievo. La gomma da masticare biodegradabile non si appiccica, e al contrario delle antenate dispettose, pasticcione e soprattutto inquinanti, si dissolve nell'amabile arco di sei settimane: si chiama Chicza Rainforest Gum e viene realizzata in Messico, dal Consorcio Chiclero, una catena aziendale che comprende ben 56 cooperative, tutte coinvolte nella produzione di zucchero, dolciumi e gomme da masticare.

Apparentemente frivola, la notizia sul nuovo chewing gum biologico ha entusiasmato opinione pubblica e amministrazioni cittadine di tutto il mondo: In Inghilterra, dove la lotta alla cosiddetta gomma americana ha sfiorato l'inverosimile, è stato calcolato che occorrono ben 17 settimane per ripulire Oxford Street dai gommosi residui lasciati incautamente da comuni passanti, teenager e insospettabili signori in bombetta. Una costosa operazione, quasi completamente annullata dopo soli 10 giorni, quando la nota via dello shopping londinese riappare costellata dai più svariati tipi di chewing gum esistenti sul mercato.  Ecco spiegato il motivo del grande plauso che la gomma bio ha ricevuto in Gran Bretagna: presente in quasi tutti i supermercati londinesi un pacchetto del nuovo antistress costa soltanto 1,39 sterline, ossia 1 euro e 50 centesimi. Un buon prezzo se si considera la più costosa lavorazione del prodotto rispetto alla gomma sintetica fin'ora commercializzata.  

Un pò di storia. Il chicle, la base utilizzata per la produzione della gomma da masticare, veniva originariamente reperita nelle foreste pluviali tra Messico, Guatemala e Belize. Ricavata dal Manilkara chicle (albero della famiglia delle Sapotaceae), tale sostanza naturale e biodegradabile fu progressivamente sostituita dalla gomma sintetica, più economica da lavorare. Durante gli anni del boom economico proliferarono moltissimi accampamenti, dove migliaia di "chicleros" erano costretti ad affrontare le molteplici insidie della foresta pur di portare a destinazione la famigerata gomma.
 
Oggi la nota cooperativa gestisce un piccolo campo alla periferia della riserva di Calakmul, dove il lavoro è rimasto sostanzialmente lo stesso di tanti anni fa: i contadini escono al sorgere del sole per addentrarsi all'interno della vegetazione circostante. Dopo essersi arrampicati sugli alberi ne incidono la corteccia, raccogliendo la preziosa sostanza in piccoli contenitori. Al tramonto giungono sfiniti al campo, dove vengono pagati per il quantitativo di gomma raccolto.

Per i 50 agricoltori dello Yucatan rimasti negli accampamenti, il bio chewing gum rappresenta non solo l'opportunità di un lavoro maggiormente richiesto, ma anche la possibilità di operare compatibilmente con le esigenze dell'Ecosistema. Il reperimento della sostanza infatti non danneggia la foresta: le incisioni praticate nella corteccia sono tali da permettere la rigenerazione della stessa, permettendo all'albero di Sapodilla (come definito volgarmente) di continuare a respirare nonostante i molteplici tagli inferti. ( Nella foto in alto a sinistra Alex Perkins e Ron Pepper, noti esponenti dell'amministrazione cittadina di Canterbury alle prese con le fastidiosissime gomme da masticare vecchia maniera ).

Un curioso video su cosa fare quando la gomma si attacca ai vestiti: http://www.youtube.com/watch?v=bw-yDEoIWgQ



Giovanna Di Carlo

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore