Edoardo Leo, dalle fiction tv alla regia con successo

Speciale Cineramnia

22 Luglio 2010   11:23  

Capita raramente di vedere opere prime riuscite quasi perfettamente, eppure ieri sera se n'è avuta occasione. "18 anni dopo" è un film pieno, completo, in grado di far ridere, piangere e riflettere. L'autore di questo piccolo capolavoro è Edoardo Leo, attore romano che si è fatto le ossa tra teatro e fiction-tv: "Lavorare per il piccolo schermo ti dà tanta visibilità", ha confessato, "ma alla lunga diventa noioso. Sono stato molto affezionato al mio personaggio in 'Un medico in famiglia', però a me piace interpretare personaggi complessi come quello di Mirko.".


Come tutte le opere prime, anche questa ha avuto le sue belle difficoltà per essere realizzata: "Avevo finito di scrivere la sceneggiatura nel 2000, quindi sono passati ben dieci anni. Allora avevo 28 anni e non mi sentivo abbastanza maturo per stare dietro la macchina da presa. Ora ne è passata di acqua sotto i ponti, e mi sono sentito pronto per raccontare non solo il mio personaggio, ma anche tutti gli altri.".


Uno degli aspetti più divertenti è dato dal fatto che Mirko, il protagonista, è balbuziente: "Per molto tempo ho nascosto questa caratteristica del personaggio al produttore, perchè avevo paura che non me lo facesse fare. La mia è stata un'intuizione registica, Mirko non poteva non essere balbuziente. A furia di imitare questo vizio l'ho preso io stesso nella vita di tutti giorni. Mesi dopo la fine della lavorazione, ancora mi inceppavo con le parole.".


Edoardo poi, ha ripensato alla fatica fatta nel triplo ruolo di regista, sceneggiatore ed attore: "Ci mancava solo che mi mettessero a pulire il set alla fine delle riprese. Scherzi a parte, ho sudato parecchio, ma alla fine i risultati si sono visti. Il film mi sta dando tante soddisfazioni, ha vinto premi ovunque, è stato presentato persino negli Stati Uniti, all'interno della sala in cui vengono consegnati gli Oscar. Agli americani è piaciuto molto ed hanno amato Mirko, anche se ancora devo riuscire a capire come abbiano potuto ridere alle battute di un balbuziente che parla romanaccio.".


Il regista non ha mancato di ringraziare Marco Bonini, che ha interpretato il ruolo del co-protagonista e lo ha aiutato, insieme a Lucilla Schiaffino, a scrivere il film: "Io e lui ci conosciamo da 30 anni, giocavamo insieme in cortile e abbiamo frequentato le stesse scuole, quindi è stato bello e complicato lavorare di squadra. Ci mandavamo a quel paese ogni cinque minuti durante la stesura della sceneggiatura. Poi, però, quando abbiamo cominciato a girare è stato molto professionale mettendosi a mia disposizione senza mai interferire sulle decisioni che prendevo, pur essendo spesso in disaccordo.".


Naturalmente, parole di riconoscenza sono state spese anche per gli altri attori: "Sabrina Impacciatore è un'altra persona che conosco da anni, ma non è stato facile convincerla perchè non è una che fa le cose per amicizia. Ha letto e riletto la sceneggiatura prima di accettare. Un grazie particolare lo devo a Gabriele Ferzetti, che ha 86 anni ma ha conservato un bel caratterino. Alla conferenza stampa di presentazione ha detto: 'Mi è piaciuto molto fare questo film, tanto è vero che l'ho finito', perchè lui di solito è uno che a metà delle riprese molla tutto e tutti e se ne va. Insomma potete immaginare le notti che ho passato in quel periodo.".


Un capitolo a parte lo ha riservato ai produttori: "Potrei scriverci un film, per quanti personaggi strambi ho incontrato in questi anni: uno neanche ha letto la sceneggiatura e, solo pesandola con la mano, mi ha detto che non andava bene; un'altro lo ha rifiutato perchè, sfogliandolo in pochi secondi e distrattamente, aveva stabilto che c'erano troppi dialoghi. Ma il più divertente è stato un produttore serbo, ma residente in Inghilterra, che voleva assolutamente fare un film in Italia. Era interessato al mio lavoro, però mi ha imposto dei cambiamenti improponibili. Ad esempio, a suo parere, i due fratelli, una volta arrivati alla tomba della mamma, dovevano sedersi là davanti e farsi una bella spaghettata. Certi stranieri hanno uno strano concetto di noi italiani. Alla fine è arrivato Guido De Angelis che ha letto la sceneggiatura, si è commosso e ha deciso di produrre il film.".


Leo si è soffermato successivamente sui suoi punti di riferimento in ambito cinematografico: "Per quanto riguarda i registi amo Ettore Scola, ho visto tutti i suoi film e sono anche riuscito a lavorarci insieme, e Kubrick. Tra gli attori invece, ho sempre apprezzato Marcello Mastroianni e adoro Sergio Castellitto.". Infine, l'attore ha illustrato i suoi progetti per il futuro: "Ho appena finito di girare la seconda serie di 'Romanzo Criminale' per Sky e una fiction per Canale5. Il mio secondo film da regista sarà una commedia su come cambia il sesso nella vita di coppia nel corso degli anni. Sto scrivendo proprio in questi giorni la sceneggiatura, sempre con Marco Bonini.".

Francesco Balzano


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore