Elezioni L'Aquila, ora il Pd pensa alla doppia candidatura alle primarie per tenere insieme tutti

16 Dicembre 2011   13:53  

Sembrava inverosimile credere che nel centrosinistra ci fosse qualcuno che usasse strumentalmente la deposizione al processo a carico della Commissione Grandi rischi per riprovare ad escludere Massimo Cialente da ogni competizione per le prossime amministrative.

Eppure, in una città dove la realtà supera la fantasia, è stato proprio così. Quella testimonianza è stata persino capace di mandare a monte un accordo che pure era stato raggiunto, qualche giorno prima, tra i veritici regionali del centrosinistra. Con il segretario del Pd Silvio Paolucci che, non senza difficoltà, era riuscito a portare i colleghi Gianni Mellilla e Marco Fars sulla soluzione più ottimale, quella delle primarie.

Un'intesa accettata dai "cespugli" della coalizione solo dopo aver ottenuto dal Pd l'impegno a presentare alle primarie un secondo candidato, "equivalente" al sindaco uscente. Un modo, insomma, per l'ala sinistra della coalizione, di superare tutte le difficoltà nell'individuare una candidatura alternativa credibile, lasciando ai democratici l'ingrato compito di risolvere anche i problemi degli altri.

Il candidato-bis del Pd? Potrebbe essere quel Giovanni Lolli che sembrava ormai aver rinunciato ad ogni ipotesi di scesa in campo dopo la scelta di Cialente di non fare passi indietro.

Ma proprio ad accordo faticosamente raggiunto arriva l'udienza del processo alla Commissione Grandi rischi con la testimonianza del sindaco. La risonanza mediatica di quelle parole pronunciate dal primo cittadino, le polemiche che ne sono seguite, la presunta impopolarità generata.

Piatto troppo ricco da non farci ficcare gli storici detrattori di Cialente che, ora, sembra vogliano ritrattare tutto, correndo da soli, tirandosi indietro anche dalle primarie. Lo ha già semi-ufficializzato l'Italia dei Valori con Angelo Mancini. Ma sulla stessa lunghezza d'onda sono i partiti minori, Sinistra e libertà e Rifondazione.

In ogni caso il Pd, in una riunione fiume ieri pomeriggio, ha valutato l'ipotesi di una doppia candidatura del partito alle primarie. Si tenta il tutto per tutto, insomma, per ritessere le fila della coalizione. Anche a costo di accettare la folle richiesta degli alleati di farsi carico di una seconda candidatura sulla quale poter far convergere gli insoddisfatti di Cialente, che intanto ha chiesto a chiare lettere, a chi lo vorrebbe mettere alla porta, di mettere per iscritto, punto per punto, tutti gli errori fatti e i motivi della sfiducia.

Marco Signori


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