Elezioni L'Aquila, pioggia di ricorsi al Tar. Dopo Mancini ci sono quelli di Verini e dell'Udeur

14 Giugno 2012   09:44  

Pioggia di ricorsi al Tar sulle elezioni comunali dell'Aquila. Si tratta di uno già presentato da Angelo Mancini, candidato sindaco dell'Italia dei valori e della lista civica "L'Aquila oggi", e di quelli che saranno depositati nei prossimi giorni da Enrico Verini, aspirante primo cittadino per "Futuro e libertà", e di Gianfranco Di Benedetto, presentatore della lista Udeur, partito che ha sostenuto Giorgio De Matteis.

Sia Mancini sia Verini si erano fermati al primo turno; De Matteis è stato sconfitto al ballottaggio dal riconfermato sindaco, Massimo Cialente.

Sono tre i punti contestati dai ricorrenti: il numero dei seggi attribuiti alla maggioranza e all'opposizione, un'errata trascrizione dei risultati finali rispetto ai verbali di seggio e l'esclusione di Mancini dal Consiglio comunale. L'Udeur, difesa dall'avvocato Piergiorgio Merli, chiede che venga rivista la proporzione 20 a 12 disposta dall'ufficio elettorale centrale, in virtù di una sentenza del Consiglio di Stato del 21 maggio, lo stesso giorno in cui si chiudevano le urne per il secondo turno delle amministrative del capoluogo.

Il pronunciamento dei giudici ha sancito che la distribuzione corretta dei seggi tra le liste vincitrice e le perdenti sia 19 a 13, arrotondando per difetto il calcolo sul rapporto percentuale 60 a 40 stabilito dalla normativa sugli enti locali. La sentenza del Consiglio ha praticamente ripristinato la prassi in uso prima che un'altra decisione dei giudici amministrativi rivoluzionasse le quote dei consigli.

I finiani, invece, hanno rilevato presunte difformità tra i voti assegnati a Fli ai seggi rispetto a quelli effettivamente ufficializzati: un dettaglio non da poco, considerato che, se passasse la linea del 19 a 13 e Fli recuperasse solo tre preferenze sull'Udeur, porterebbe Verini nell'assise civica, dalla quale attualmente è escluso. Altrimenti sarebbe il mastelliano David Filieri a sedere tra i banchi dell'opposizione. 

Diverso, infine, il discorso per Mancini. A seguito dell'apparentamento tra le due liste del dipietrista e quelle del centrosinistra, l'ufficio centrale ha decretato la perdita del diritto a entrare in Consiglio del candidato sindaco, a favore del primo dei votati della compagine "L'Aquila oggi", Fabio Cortelli, il più giovane componente dell'assemblea. Se dovessero essere accolti i ricorsi, cambierebbe la geografia del Consiglio comunale appena insediato e a farne le spese sarebbe il Pd Tonino De Paolis, candidato con il quoziente elettorale più basso, che si ritroverebbe fuori dall'aula.


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