Elezioni regionali, partono le dimissioni dei sindaci candidati: il primo è Vallescura

La decisione va presa entro il 24 gennaio

03 Gennaio 2014   12:12  

Si avvicinano sempre più le prossime elezioni per il rinnovo della giunta regionale, in programma a maggio, e di conseguenza fervono in entrambi gli schieramenti i preparativi per la presentazione delle liste.

Condizione imprescindibile, per quanto riguarda sindaci ed amministratori di Comunis sopra i 5.000 abitanti, quella di rassegnare le dimissioni dall'incarico prima di candidarsi alle regonali.

Prima ad essere abbandonata sarà la poltrona di primo cittadino di Silvi resterà vacante: Gaetano Vallescura è infatti prossimo a rassegnare le proprie dimissioni da primo cittadino, attenendosi con ben venti giorni di anticipo alla normativa.

La ratifica ufficiale della decisione è prevista oggi stesso, per poi consentirgli di occupare uno dei sette posti disponibili nella lista di Forza Italia. "E' stata una scelta su cui ho molto riflettuto, ma che alla fine ho preso con animo estremamente sereno. Alla luce dell'esperienza maturata alla guida del Comune di Silvi, credo di poter dare un importante contributo", ha affermato a tal proposito Vallescura.

Sempre nello schieramento di centrodestra, non ha invece di questi problemi il sindaco di Castelli Enzo De Rosa, prossimo a candidarsi nella lista del governatore Chiodi, non chiamato a dare le dimissioni poiché il suo Comune conta meno di 5.000 residenti.

Sul fronte opposto del PD, intanto, non ha ancora preso una decisione definitiva il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro, chiamato a pronunciarsi entro il 24 gennaio, dichiaratosi "onorato della proposta, che dovrò comunque valutare con la massima attenzione dell'interesse della mia cità e del terriorio teramano". Lo stesso problema riguarda anche il sindaco di Montorio Alessandro Di Giambattista, mentre la regola non vale per Giuseppe D'Alonzo e Dino pepe, rispettivamente sindaci di Crognaleto e Torano (entrambi centri con meno di 5.000 abitanti). Chi, invece, tale problema non dovrà porselo è Luciano Monticelli, recentemente decaduto da primo cittadino di Pineto.

La norma delle dimissioni vale anche per gli amministratori provinciali, come il presidente Valter Catarra (che appare però propenso a tenersi fuori dalla bagarre elettorale) e gli assessori Elicio Romandini e Renato Rasicci, pronti invece a lasciare le cariche entro il 24, mentre non dovranno sottostare a tali vincoli assessori e consiglieri comunali: sono quindi liberi di candidarsi senza riserve i teramani Giorgio D'Ignazio (Nuovo centrodestra) e Mauro Di Dalmazio (Forza Italia) ed il consigliere comunale PD di Campli Sandro Mariani.


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